Medioriente: Meloni tifa per Bibi, il Pd diviso prepara una piazza

È andata alla Sinagoga di Roma, Giorgia Meloni, dove ha pesato le parole, in un tentativo di equilibrismo: “Ricordare e condannare con forza ciò che è successo un anno fa non è un mero rituale, perché la reticenza che sempre più spesso si incontra nel farlo tradisce un antisemitismo latente e dilagante. E le manifestazioni … (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

L'arrivo di Giorgia Meloni in Sinagoga a Roma per la commemorazione del 7 ottobre; presenti molti ministri del governo, assente solo il ministro degli Esteri Tajani in viaggio di Stato in Argentina. (Il Sole 24 ORE)

Ottobre, Meloni: “Dilaga l’antisemitismo, ma Israele rispetti il diritto umanitario” ROMA – Le paure per la crescente ondata di antisemitismo, emersa anche nei recenti cortei Pro-Palestina, il richiamo al diritto alla difesa di Israele ma anche al rispetto del diritto umanitario per la popolazione civilea Gaza: la premier Giorgia Meloni interviene alla cerimonia di commemorazione per l’attacco del 7 Ottobre, nel Tempio Maggiore di Roma. (Dire)

Un anno dopo, al Ghetto di Roma transennato e blindato, è ancora quel giorno. Per arrivare al Tempio Maggiore bisogna incrociare gli occhi dei rapiti che sorridono dai manifesti: i vivi, ancora prigionieri nei tunnel di Gaza, e i morti, con la scritta killed by Hamas. (Corriere Roma)

7 ottobre, l’origine di tutto

A un anno dal 7 ottobre la parola che occupa cervello e anima è “orrore”. Il grido di Kurtz, alla fine di Cuore di tenebra, ripetuto da Marlon Brando in Apocalypse Now. Conrad denunciava, alla fine dell’800, la violenza del colonialismo inglese, Coppola, alla fine degli anni ’70 del ‘900, quella dell’imperialismo americano. (il manifesto)

Un post diventato virale asserisce come uno degli scritti più famosi, realizzato dalla giovane ebrea tedesca diventata simbolo della shoah, sarebbe per l'appunto un fake. Ed il motivo è da ricercarsi nel fatto che sarebbe stato scritto con una penna biro, commercializzata dopo la seconda guerra mondiale. (Il Giornale d'Italia)

L’ultimo ostaggio è stato dichiarato defunto oggi: il Comune di Petah Tikva, nel centro di Israele, ha annunciato che Idan Shtivi, 28 anni, è stato assassinato quel giorno al festival Nova di Reim e il suo corpo è ancora trattenuto nella Striscia. (Nicola Porro)