Tajani sui militari italiani in Libano: "Sono in un'area a rischio ma Israele garantisce attenzione"

Tajani sui militari italiani in Libano: “Sono in un’area a rischio ma Israele garantisce attenzione” Il ministro degli Esteri: "Non siamo al momento dell’evacuazione ma siamo pronti a farlo, se si renderà necessario” Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – “Seguiamo minuto per minuto anche la situazione dei nostri militari Unifil che si trovano in un’area molto a rischio ma che non stanno correndo pericoli, come ha già detto il ministro Crosetto. (Dire)

La notizia riportata su altre testate

"Noi invitiamo tutti i cittadini italiani a lasciare il Libano usando i voli commerciali da Beirut per Milano o per Roma", ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Tg2Post. (Sky Tg24 )

E del resto i Caschi blu dell’Onu avevano intuito, se non ne erano stati messi al corrente, che nuclei di forze speciali erano già penetrate all’interno dei confini per preparare il terreno al blitz dell’Idf. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ci sono parti del Paese in sicurezza, bisogna valutare le singole realtà: coloro che sono al Sud e a Beirut sono a rischio, è bene che vadano via. (Reggio TV)

La procedura è avvenuta su disposizione della autorità militari del Comando di Unifil. I militari italiani della missione Onu di Unifil in Libano sono in 'allarme 2', ovvero vengono limitati al minimo gli spostamenti all'esterno della base. (ilmessaggero.it)

L'Italia ha stanziato 17 milioni di aiuti per la popolazione civile del Libano. La decisione è stata illustrata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, nel corso dell'incontro straordinario dei ministri degli Esteri dell'Unione europea incentrato sugli ultimi sviluppi in Medio Oriente. (Secolo d'Italia)

Nel Libano che fa i conti con la violenza devastante della guerra aumentano i rischi per la Brigata Sassari che in quell'area del mondo, nell'ambito della missione Unifil, è chiamata, sin dall'inizio, secondo le indicazioni dell'Onu, ad agire per creare le basi di una coesistenza non conflittuale tra Israele ed Hezbollah. (L'Unione Sarda.it)