Missili su Tel Aviv, l’attacco iraniano visto da Teheran
Min lettura Alla fine Benjamin Netanyahu ci è riuscito, ad avere un confronto diretto con l’Iran, e la pazienza strategica della Repubblica Islamica sembra finita. Dopo una lunga escalation di azioni ostili con cui saggiare le reazioni di Teheran – dagli attacchi militari contro le forze sue e dei suoi alleati tra Libano e Siria, agli attentati e agli omicidi mirati anche sul suolo iraniano, dalla paternità mai confermata né smentita - il governo di Israele può finalmente incassare proprio quella reazione, da parte iraniana, che giustificherebbe il conflitto aperto su scala regionale tanto temuto, dal 7 ottobre in poi, quanto oggi più incombente che mai. (Valigia Blu)
Ne parlano anche altre testate
La differenza tra i missili lanciati ad aprile dall’Iran verso Israele e la pioggia di razzi di ieri sta tutta nelle informazioni che Teheran ha dato (o non dato) agli Stati Uniti. O meglio: le tempistiche. (il Giornale)
Qualsiasi». Ma forse sarebbe stato inutile: la potenza di quelle esplosioni avrebbe cancellato qualsiasi rifugio. (Vatican News - Italiano)
L'Iran ha sferrato il suo attacco. L'attacco è stato ordinato dalla guida suprema Ali (Inside Over)
Dall'altra parte Israele, che sempre più sembra poter contare sugli Emirati Arabi Uniti, l'Arabia Saudita e la Giordania che con l'inasprirsi del conflitto si sono detti pronti a creare un cordone difensivo attorno allo Stato ebraico. (Adnkronos)
Prima di cercare di capire che tipo di missili l'Iran abbia usato, è bene (Inside Over)
La guerra con Israele sta stressando come mai prima d’ora il regime iraniano, diviso tra la necessità di non mostrarsi imbelle davanti ai suoi alleati e il rischio di subire una pesantissima punizione militare da parte dello Stato ebraico. (Il Dubbio)