Rione Sanità contro Mercato per un orecchio staccato a morsi: «Ci hanno attaccato, ci siano difesi»

NAPOLI. Un pezzo d’orecchio staccato a morsi durante una rissa in piazza Mercato, circa un mese fa. Così i contrasti tra il gruppo di giovani del Rione Sanità e i coetanei dell’altro storico quartiere di Napoli, già in atto, si sarebbero trasformati in odio reciproco ponendo le basi per il conflitto a fuoco dell’altra notte costato la vita a Emanuele Tufano. In due, un 17enne e un 15enne, sono indagati a piede libero per la sparatoria e per il possesso di armi, con il più piccolo che per gli investigatori potrebbe essere stato l’esecutore materiale. (ROMA on line)

Ne parlano anche altre fonti

Avrebbero sparato per difendersi i due minorenni indagati nell’ambito dell’omicidio di Emanuele Tufano, il 15enne ucciso da un colpo di pistola esploso durante un conflitto a fuoco tra bande rivali nel centro di Napoli (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Emanuele, quindicenne napoletano, è l’ennesima giovane vittima di una violenza radicata nei quartieri più difficili di Napoli. Come riporta Repubblica, il ragazza ha un passato di qualche assenza scolastica e segnali di disagio, era stato affidato a un’assistente sociale; tuttavia, grazie al sostegno dei genitori e della scuola, sembrava aver ritrovato stabilità. (Tecnica della Scuola)

Emanuele Tufano, 15 anni (Fanpage.it)

Chi ha sparato a Emanuele Tufano? Domani l’autopsia per risalire alla pistola del killer

Grazie alle telecamere di sicurezza, la polizia ha identificato e interrogato alcuni dei giovani che potrebbero essere coinvolti nella sparatoria avvenuta in pieno centro nella notte tra il 23 e il 24 ottobre. (Sky Tg24 )

È la pista seguita dagli inquirenti che danno la caccia agli assassini di Emanuele Tufano, il 15enne ucciso mercoledì notte con un colpo di pistola alla schiena in vico Carminiello al Mercato, davanti la chiesa di Santa Maria alla Scala, all'angolo con il «Rettifilo». (il Giornale)

Aloiso (M5S): “Contro la violenza minorile e le baby gang è fondamentale avviare percorsi di educazione emotiva e di recupero” Di “Questo ennesimo episodio, frutto di un regolamento di conti tra bande giovanili,” ha dichiarato la senatrice, “ci costringe a riflettere su una realtà che non possiamo più ignorare”. (Orizzonte Scuola)