Porti Usa in sciopero un altro rischio tsunami sui traffici marittimi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Un nuovo cigno nero all’orizzonte sui traffici mondiali. Lo sciopero dei lavoratori portuali iniziato ieri in Usa, dalla costa orientale a quella del golfo del Messico, minaccia di provocare un grosso tsunami sulle catene di approvvigionamento mondiali che potrebbe arrivare fino ai porti del Mediterraneo. Lo “strike”, che si estende dal Maine al Texas, riguarda 14 porti che assieme gestiscono circa la metà delle importazioni che raggiungono gli Usa. (Nordest Economia)
La notizia riportata su altri media
"Con effetto immediato, tutte le attuali azioni lavorative cesseranno e tutto il lavoro coperto dal contratto principale riprenderà", hanno affermato giovedì sera l'ILA e l'USMX in una dichiarazione congiunta. (IVG.it)
INSERITO DA: Orienta spa – IL GIORNO: 05/09/2024 SETTORE: Logistica e Trasporti (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
In particolare, la società norvegese precisa che alle 5.00 del 4 ottobre 44 navi erano in attesa di entrare nei porti coinvolti) e oltre 120 in rotta verso gli stessi. Lo afferma Xeneta in una nota diffusa il 4 ottobre. (TrasportoEuropa)
Le azioni dei principali vettori europei di container, tra cui la danese Maersk (MAERSKA.DK) e la tedesca Hapag-Lloyd (HLAG.DE), stanno perdendo rispettivamente il 7% e il 12% oggi, dopo che i lavoratori portuali statunitensi hanno firmato provvisoriamente un accordo che sospende lo sciopero fino al 15 gennaio 2025. (XTB)
Riceviamo e volentieri pubblichiamo (ShipMag)
La Ila (International Longshoremen’s Association) e la Usmx (United States Maritime Alliance) hanno spiegato di avere “raggiunto un accordo provvisorio sui salari”, estendendo il contratto in essere fino al prossimo 15 gennaio, quando torneranno al tavolo delle trattative per discutere tutte le rimanenti questioni rimaste aperte, inclusa quella relativa alla automazione. (shippingitaly.it)