Analisi. L'avanzata impetuosa dell'ultradestra in Germania: perché è successo?

Bjoern Hoecke, candidato principale del partito di estrema destra AfD per le elezioni regionali in Turingia, a un dibattito televisivo - ANSA «O Germania, pallida madre! Come t’hanno ridotta i tuoi figli, che tu in mezzo ai popoli sia o derisione o spavento!» Quell’invocazione di Bertolt Brecht vale oggi più che mai. Oggi che i mostri sono alle porte. I mostri sono venuti da lontano. E stavano già arrivando prima ancora che iniziasse il Merkeldämmerung, quel crepuscolo wagneriano che preludeva all’uscita di scena di Angela Merkel (Avvenire)

Su altre fonti

"La Germania, per sopravvivere, non ha bisogno dell'Unione europea. L’Ue ha bisogno della Germania. Dovrebbe comportarsi di conseguenza. Solo a queste condizioni un’uscita della Germania dall’Ue non si renderà necessaria". (Sky Tg24 )

Se qui da noi qualcuno ha voluto derubricare i risultati delle elezioni di pochi giorni fa in Turingia e Sassonia, dove il partito di estrema destra Alternative für Deutschland ha raggiunto rispettivamente il 33,5 per cento (divenendo il primo partito del Land) e il 30,5 per cento (appena un punto sotto la Cdu) come un incidente di percorso, o si è sbagliato di grosso oppure non vuole rendersi conto della realtà. (L'Opinione delle Libertà)

Crisi economica, guerra in Ucraina, nostalgia per il Terzo Reich, la propaganda di Putin, sono molte le cause per spiegare l'avanzata dell'Afd, il partito dell'estrema destra. Non solo nelle regioni della scomparsa Ddr, dove è al primo posto, con oltre il 30 per cento, anche all'ovest dove se si votasse domani giungerebbe al secondo posto, con più del venti. (Italia Oggi)

Invece di CasaPound (erano un po’ pochini a fascisteggiare a Grosseto) ci potevamo ritrovare con un partito che vince le elezioni. Il merito è anche del suo leader locale, Björn Höcke, che più di altri ha trasformato AfD da partito euroscettico a partito nativista e anti-islamico. (LA NAZIONE)

Il 60% di quelli hanno votato per la destra estrema di Afd o per i populisti di sinistra Bsw ha poi detto, nei sondaggi e le interviste dopo le elezioni in Turingia e Sassonia, di aver voluto mandare un segnale al governo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il quasi settantenne Marco Follini è un democristiano doc che ha saputo rimanere coerentemente e dignitosamente al centro, anche a costo di rompere prima con l’amico Pier Ferdinando Casini, quando gli sembrò troppo condizionato da Silvio Berlusconi, e poi col Pd. (Liberoquotidiano.it)