Gambero Rosso, Dina di Gussago sale al top con «Tre forchette»

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Buone notizie per i ristoranti bresciani — che in questa occasione sono in mano a cuochi nativi del territorio — dalla Guida del Gambero Rosso, presentata ieri a Roma. Alle Tre Forchette storiche, il Lido 84 a Gardone Riviera e Miramonti l’Altro a Concesio, si affianca Dina a Gussago. Una sorpresa, perché al di là della visione dello chef-patron Alberto Gipponi, molto amato dai gourmet, fatichiamo a ricordare un salto da 86 centesimi ai 90. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

L’Argine a Vencò premiato con Tre forchette e con la Forchetta Verde. (Friuli Oggi)

Una guida che segue il cambiamento dei tempi, attraverso una nuova narrazione e l’inserimento di nuovi premi speciali, per rendere omaggio a una cucina sempre più diretta e meno arzigogolata nelle presentazioni e negli ingredienti, ma che vuole stare al passo con una contemporaneità che richiede sì perfezione, ma anche semplicità di intenti e di gusto. (L'Unione Sarda.it)

Conferme che fanno la differenza, o meglio l'eccellenza. soddisfazione per la famiglia Serva, che vede premiato un grande lavoro di squadra premiato e soprattutto confermato nel tempo. (ilmessaggero.it)

Con un mix di conferme e nuove entrate, l’edizione 2025 mette in luce i ristoranti che hanno saputo distinguersi per eccellenza e innovazione. La guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso è da anni un punto di riferimento per la cucina di alta qualità in Italia ed è considerata una delle più prestigiose del settore. (inItalia)

In occasione della presentazione della Guida “Ristoranti d’Italia 2025” del Gambero Rosso che si è svolta a Roma presso il Teatro Eliseo, a Casa Perbellini 12 Apostoli, ristorante guidato dallo chef patron Giancarlo Perbellini, sono state assegnate le famose “Tre Forchette”, ovvero il punteggio più alto, del Gambero Rosso. (Adnkronos)

Le problematiche che il settore affronta sono molteplici: da un lato, la crisi climatica e l’inquinamento minacciano le risorse marine; dall’altro, le politiche europee sembrano ostacolare il settore senza coinvolgere i pescatori nel processo decisionale. (PesceInRete)