Romania, Elezioni legislative e presidenziali tra incertezze e sorprese

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ESTERI

In Romania, le recenti elezioni legislative hanno visto il Partito Socialdemocratico (Psd) confermarsi al primo posto, con il 26% dei voti, secondo gli exit poll. Questo risultato, che arriva dopo lo shock del primo turno delle presidenziali, dove l'outsider filo-russo Calin Georgescu ha ottenuto una vittoria inaspettata, rappresenta un segnale di stabilità per il governo filoeuropeo. Tuttavia, l'avanzata dell'estrema destra, che ha portato tre partiti in Parlamento, è motivo di preoccupazione. Le formazioni sovraniste Aur, Pot e Sos Romania hanno raccolto complessivamente il 30% delle preferenze, triplicando i consensi rispetto a quattro anni fa.

Il contesto politico romeno è caratterizzato da una forte polarizzazione tra le forze filoeuropee e quelle sovraniste. La vittoria del Psd, con il 26% dei voti, conferma la fiducia degli elettori nel partito di governo, nonostante l'esclusione a sorpresa dal ballottaggio delle presidenziali. La Corte Costituzionale, infatti, potrebbe annullare il primo turno delle presidenziali, tenutosi il 24 novembre scorso, a causa di presunte irregolarità. Questo scenario aggiunge ulteriore incertezza al quadro politico del paese.

L'estrema destra, rappresentata da Aur, Pot e Sos Romania, ha ottenuto un risultato senza precedenti, con il 30% delle preferenze. Questo successo riflette un cambiamento significativo nell'orientamento politico degli elettori romeni, che sembrano sempre più attratti da posizioni sovraniste e anti-establishment. La crescita di questi partiti, che hanno triplicato i consensi rispetto alle elezioni di quattro anni fa, rappresenta una sfida per il futuro del paese e per la sua collocazione geopolitica.

Il Partito Socialdemocratico, con oltre il 98% dei voti scrutinati, si avvia a vincere le elezioni parlamentari, garantendo così la continuità del governo filoeuropeo. Tuttavia, l'avanzata dell'estrema destra pone interrogativi sul futuro politico della Romania e sulla sua capacità di mantenere una linea pro-Nato e pro-Ucraina.