La nuova alleanza per uccidere il Green Deal
Era nell’aria, ma probabilmente nessuno si aspettava che arrivasse così rapidamente. La maggioranza di popolari, socialisti e liberali che pochi mesi fa era riuscita, con l’aiuto anche dei verdi, a eleggere Ursula von der Leyen per un nuovo mandato come presidente della Commissione europea mostra ormai vistose crepe. Lo stallo nell’esame dei commissari ne è la prova più evidente, ma ciò che sta accadendo sull’ambiente non è da meno. (il manifesto)
Ne parlano anche altri giornali
Con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato la proposta della Commissione europea di rinviare di un anno l'attuazione del regolamento Ue sulla deforestazione. (EuropaToday)
In un voto sulla legge contro la Deforestazione il Partito popolare europeo ha presentato una serie di emendamenti che sono stati approvati, alcuni sul filo del rasoio, con i voti delle destra e dell’estrema destra e che hanno portato a modifiche del testo originale presentato dalla Commissione, a favore del quale si era espresso il resto della “maggioranza” e grande parte del mondo imprenditoriale. (EuNews)
L’atteso regolamento UE sulla deforestazione, inizialmente previsto per la fine del 2024, entrerà in vigore con un anno di ritardo. La decisione, approvata oggi dal Parlamento europeo, introduce inoltre un’importante eccezione: le aree classificate come senza rischio di deforestazione saranno esentate dagli obblighi del regolamento. (agenzia giornalistica opinione)
Si spacca nuovamente la maggioranza Ursula, questa volta sul regolamento sulla deforestazione. (Corriere della Sera)
È inaccettabile che il prezzo di una immaginata deforestazione nel mondo metta in seria difficoltà determinate categorie di imprese, peraltro già vocate a investimenti importanti sulla sostenibilità ambientale, lavoratori e famiglie, in un quadro di contesto geopolitico già complesso per la nostra economia. (tviweb)
Il rinvio della legge è passato con i sì di Ppe, Conservatori, Patrioti ed Europa delle Nazioni Sovrane (più un pezzo di Liberali, che si sono spaccati). Contrari Verdi, Sinistra e Socialisti che attaccano: «Delusi, passo indietro sugli impegni ambientali». (Lettera43)