Nel carcere di Terni il primo colloquio intimo
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Salvo imprevisti, si parte il 18 aprile con il primo storico colloquio intimo in un carcere d'Italia. Sarà quindi la Casa Circondariale di Terni la prima in Italia a dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale del 26 gennaio del 2024, che ha dichiarato illegittime le norme dell’ordinamento penitenziario che vietano colloqui privati fra il detenuto e il partner da svolgersi in strutture adatte e senza il controllo della polizia penitenziaria. (RaiNews)
La notizia riportata su altri media
I detenuti del Magazzino ordini fissi (il Mof) hanno imbiancato il locale, ricavata accanto all'area colloqui con gli avvocati, ci hanno costruito una doccia e uno di loro poi, che ama la pittura, ha dipinto sulle pareti il murales d’amore. (la Repubblica)
Attivata a Terni – Un passo in avanti sul fronte dei diritti carcerari è stato compiuto nel carcere di Terni, dove è stata allestita la prima “stanza dell’affettività” presente in una struttura penitenziaria dell’Umbria. (Umbriajournal)
Ad una lettura soprattutto esterna alle mura del carcere, le linee guida del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) per permettere alle persone detenute di esercitare il loro diritto all’affettività e alla sessualità, possono creare qualche perplessità. (Il Giorno)
Si svolgerà subito il primo incontro, autorizzato dal giudice di sorveglianza di Spoleto. Apre oggi nel carcere di Terni la prima stanza dell'affettività, consentita dalla Consulta che mira a permettere ai detenuti la possibilità di incontrare in intimità le mogli e le compagne stabili. (La Stampa)
Il "colloquio intimo", lontano dal controllo degli agenti di custodia, concesso a un soggetto che aveva rivendicato questo diritto con un reclamo presentato il 30 gennaio 2024. A dare la notizia il magistrato di sorveglianza di Spoleto, Fabio Gianfilippi (Il Fatto Quotidiano)
Entro una decina di giorni potrà incontrare la compagna e la stessa cosà farà un altro detenuto ristretto a Parma. E’ un detenuto campano ristretto nella sezione alta sicurezza del penitenziario di Sabbione il primo che utilizzerà la stanza dell’affettività. (Il Messaggero)