Vermiglio Recensione

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L'opera seconda di Maura Delpero è una splendida sorpresa, un appassionante ritratto familiare di un anno in alta quota alla fine della Seconda guerra mondiale. Un ricordo d'amore personale che conduce in Trentino. La recensione di Mauro Donzelli di Vermiglio, in concorso a Venezia. Tante cose possono accadere in quattro stagioni, in un anno oltre l’altipiano, fra le cime e gli alpeggi della Val di Sole trentina, quando ancora non sono rimarginate le ferite della (prima) guerra, il cui l’epicentro si sviluppava poco lontano. (ComingSoon.it)

Su altre fonti

È con tocco lieve che Maura Delpero si accosta a una storia che le è apparsa in sogno prima ancora che razionalmente. Nel sogno suo padre, scomparso da poco, aveva sei anni. (Corriere della Sera)

La Mostra ha accolto con entusiasmo (applausi sperticati in laguna, dopo l’anteprima per la stampa) questo film di Maura Delpero, regista nata a Bolzano, radici familiari strettamente legate a Vermiglio, nome del paese solandro dove è ambientato, incastonato tra vicende post belliche che scardinano la vita di una giovane contadina e costringono gli abitanti del paese a confrontarsi con l’esterno, tra aspirazioni dei giovani, la rassegnazione degli anziani. (il Dolomiti)

Un filmdi cui, in sede di presentazione, il direttore Alberto Barbera non aveva esitato a sottolineare la freschezza, nel più puro stile di Ermanno Olmi, tra natura leopardiana e valori di umana solidarietà. (La Nuova Venezia)

Roma, 3 set. - Ricorda il cinema di Ermanno Olmi "Vermiglio", il film di Maura Delpero presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. E' ambientato fra le montagna della Val di Susa e racconta l'ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia che, con l'arrivo di un soldato rifugiato, perde la pace proprio nel momento in cui il mondo ritrova la propria. (Il Sole 24 ORE)

Ricorda il cinema di Ermanno Olmi, ma con una specie di retrogusto destabilizzante, Vermiglio di Maura Delpero, in uscita nelle sale italiane il 19 settembre. È il secondo film italiano in concorso a Venezia, passato ieri, ed è il secondo film da regista di Maura Delpero, che con il film d’esordio, Maternal, aveva ricevuto una menzione speciale al festival di Locarno. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Roma, 3 set. La regista per questo film, che ha tempi dilatati e un'atmosfera quasi sospesa, è stata ispirata da un sogno in cui aveva rivisto suo padre bambino, proprio in quelle valli. (il Dolomiti)