Ponte sullo Stretto, la Cgil: «Sborsati già 1,1 miliardi di euro, si fermi questo scempio». La società: «Fino al 2013 spesi 300 milioni»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
«Dal 1981 ad oggi sono stati spesi per nulla più di un miliardo e cento milioni di euro, e appare tuttora un’incognita il costo finale dell’opera. Tra il 1981 e il 1997 sono stati spesi 135 miliardi di lire per vari studi di fattibilità iniziale. Nel 2013 il Governo Monti ha liquidato la società al costo 342 milioni fra penali e indennizzi, ai quali si aggiungono altri 130 milioni già spesi per altri studi di fattibilità. (LaC news24)
Se ne è parlato anche su altri media
La ricerca di nuove risorse da parte della maggioranza è già iniziata, ma si sta già rivelando molto faticosa con le nuove regole europee tarate sul controllo della spesa. Non basteranno le solite coperture di bilancio, spesso basate sulla riprogrammazione dei fondi, per rafforzare la manovra. (Corriere della Sera)
Oggi erano in tanti, a Roma, a dire “no” al ponte sullo Stretto di Messina. Il via libera ambientale non cambia la posizione di molte realtà, associazioni e partiti, contro la grande opera. Nella sala Capranichetta dell’Hotel nazionale Montecitorio si è tenuta stamattina la conferenza stampa. (Tempo Stretto)
Ha reiterato i vincoli di esproprio, dopo 10 anni, senza preoccuparsi di … (Il Fatto Quotidiano)
Il contenuto è ancora top secret, ma da quel che è trapelato in queste ore si tratterebbe di una cinquantina, forse sessantina di indicazioni obbligatorie nell’esecuzione dell’opera che mercoledì sera una nota del ministero guidato da Gilberto Pichetto Fratin ha descritto come «condizioni ambientali prescritte che dovranno essere ottemperate perlopiù nella fase della presentazione del progetto esecutivo». (Il Sole 24 ORE)
Presente anche la Fisac Cgil nazionale e dei territori interessati (Fisac Cgil)
Incassato il primo via libera dal ministero dell’Ambiente, il progetto ottiene in manovra di bilancio un aumento di risorse di tre miliardi: da 11,6 a 14,7 miliardi. È uno dei tanti, tantissimi motivi per i quali associazioni, enti, partiti, sindacati hanno dato vita alla mobilitazione "No al ponte sullo Stretto" contro un'opera ritenuta inutile, dannosa e, appunto, costosa. (Collettiva.it)