Hanno Ucciso L’Uomo Ragno: i brani leggendari degli 883 che hanno segnato la serie

La leggendaria storia degli 883, la serie Sky Original di Sydney Sibilia, un giovane Max Pezzali si trova in un furgone che il papà ha comprato, usato, da un certo Lello. Schiaccia un tasto sull'autoradio ed esce una "cassettina". Non c'è scritto niente. Max la rimette nel lettore, e parte What A Wonderful World di Joe Ramone. È la folgorazione per il punk. Poco dopo, una bellissima ragazza, Silvia, gli chiede di scrivere una canzone per lei. (Movieplayer)

Se ne è parlato anche su altre testate

C’è anche un pezzo della Capitale nella serie in onda su Sky “Hanno ucciso l’uomo ragno” che racconta la storia di Max Pezzali e Mauro Repetto, fondatori della band di Pavia. Una delle scene più iconiche, infatti, è stata girata a Roma, più precisamente nell’is… (Repubblica Roma)

Franco Fiorito Ulisse della Politica Hanno ucciso l’uomo ragno. Chi sia stato non si sa. “Forse quelli della mala, forse la pubblicità”. (AlessioPorcu.it)

È la storia, paradossale, del successo delle canzoni degli 883, testimoni i concerti negli stadi di Max Pezzali di adesso e la serie tv di Sydney Sibilia appena uscita su Sky, Hanno ucciso l'Uomo Ragno, che racconta di come Pezzali e l'amico Mauro Repetto, a fine anni ottanta, fondarono un gruppo da sei milioni di copie vendute nell'età dell'oro (1992-2001). (Esquire Italia)

Mauro Repetto: "Nella serie sugli 883 sono una via di mezzo tra Johnny Depp e Fracchia"

Un banco di scuola di un liceo di Pavia, una stretta di mano… e il resto è storia. I primi due episodi di "HANNO UCCISO L’UOMO RAGNO – LA LEGGENDARIA STORIA DEGLI 883" hanno già battuto record: più di 1 milione 300mila spettatori medi in una settimana, facendone la serie Sky Original debuttante più vista su Sky negli ultimi 8 anni. (Digital-Sat News)

Se prestate attenzione, nei titoli di testa delle serie originali prodotte da Sky, troverete il nome di due piacentini: Emanuele Marchesi ed Erica Negri. Attenti a quei due. (Libertà)

Per parlare della sua prima vera esibizione a Pavia, della "sindrome della nonna", dell'idea che oggi circola di lui, dei silenzi e dell'amicizia profonda con Max Pezzali (Rockit)