Influenza aviaria, focolaio nel Cremasco: coinvolti 100 mila tacchini. Pregliasco: «Rischio di casi umani»

Focolaio di influenza aviaria nel Cremasco, coinvolti 2 allevamenti con circa 100mila tacchini. L'Ats della Val Padana ha attivato le necessarie misure di contenimento e tiene a precisare che la sicurezza alimentare è garantita: «Tutti gli animali coinvolti nei focolai - puntualizza l'Agenzia di tutela della salute - non entrano nei circuiti di produzione di alimenti destinati al consumo umano». I casi di aviaria «Il Servizio veterinario di Ats Val Padana e in particolare il Distretto Veterinario di Crema - spiegano dall'agenzia - è da alcuni giorni impegnato nella gestione ed estinzione di focolai di influenza aviaria che hanno interessato 2 allevamenti di tacchini nel comune di Casaletto di Sopra (Crema). (ilmessaggero.it)

Su altri media

Matteo Bassetti, direttore delle malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ipotizza che l’ondata di casi potrebbe arrivare prima. “È molto probabile, come già avvenuto l’anno scorso, che anche quest’anno l’influenza tenda ad anticipare”. (Il Fatto Quotidiano)

L'influenza aviaria sarà la prossima pandemia, dobbiamo prepararci. L'infettivologo Matteo Bassetti ha messo in guardia più volte sul possibile rischio che arriva dal virus dei polli. E con l'aumentare dei casi umani negli Stati Uniti la previsione non fa che avvalorarsi. (Adnkronos)

Allerta nel Cremasco, dove si è verificato un focolaio di influenza aviaria in due allevamenti con circa 100mila tacchini. (corriereadriatico.it)

La corsa a un vaccino a mRna contro l'influenza aviaria

Il termine è abbastanza comprensibile dal punto di vista della sua etimologia: ovvero è una infezione che colpisce tutti gli animali, compreso l'uomo che, pur essendosi autobattezzato Homo sapiens, rimane pur sempre un animale. (Corriere della Sera)

Allarme aviaria in un allevamento di tacchini di Casaletto di Sopra, nel cremasco. Subito Ats Valpadana si è attivata emettendo un’ordinanza di protezione e sorveglianza e avviando le misure di contenimento. (CremonaOggi)

Alla fine di settembre sono arrivate notizie preoccupanti dal Missouri. Sei operatori sanitari dello stato americano hanno sviluppato lievi sintomi respiratori dopo aver assistito il primo paziente che ha contratto l'influenza aviaria senza contatti con animali infetti, alimentando il timore che il contagio potesse avvenire anche da una persona all’altra. (WIRED Italia)