Martedì 23 aprile alle 21.00 "L'Italia è a rischio? (oltre che di se stessa)"

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Difesa Online ESTERI

Il ministro degli esteri israeliano, Israel Katz, ha avviato una controffensiva diplomatica chiedendo sanzioni contro l'Iran in risposta all'attacco su Israele durante il quale sono stati lanciati più di 300 droni e missili (dopo la distruzione di un'ala del consolato iraniano in Siria che ha ucciso 13 persone, inclusi due comandanti delle Forze Quds). Katz invita ad imporre ulteriori sanzioni contro Teheran e chiede che il corpo delle guardie della rivoluzione islamica (IRGC) sia dichiarato "organizzazione terroristica". (Difesa Online)

Ne parlano anche altre testate

Giovedì scorso i guardiani della rivoluzione avevano avvertito che Teheran potrebbe rivedere la sua "dottrina nucleare" - che finora prevedeva un uso esclusivamente civile di questa energia - se Israele minacciasse di attaccare i suoi centri atomici (AGI - Agenzia Italia)

Le sue parole: 'L'Iran ha punito il regime sionista per il crimine commesso, (Adnkronos)

«Giù le mani dal Colosseo». Non si è fatta attendere la risposta di Antonio Tajani alla provocazione del Ministero degli esteri israeliano che ha indicato l’Italia e il Colosseo come possibili obiettivi di un prossimo attacco iraniano. (LaC news24)

Seguita a sua volta dalla contro-reazione israeliana comunque circoscritta per evitare l’escalation di un conflitto regionale aperto temuto da tutti, e sempre possibile. (L'HuffPost)

Il generale, cui è assegnato il comando delle forze che difendono l’infrastruttura del programma nucleare iraniano (NSPC), nel corso di un’intervista con la stampa locale ha sostenuto che se Israele dovesse minacciare la sicurezza degli impianti nucleari potrebbe determinarsi la necessità per l’Iran di una “revisione e modifica” della sua dichiarata politica nucleare. (L'HuffPost)

A 4 giorni dal presunto attacco israeliano contro la base di Isfahan, restano alcuni dubbi sulle modalità dello stesso. In base alle immagini satellitari comparse nei giorni successivi al raid, si notano chiaramente segni di bruciature sul terreno in corrispondenza del luogo dove era installato il radar di tiro 30N6E2 FLAP LID del sistema missilistico antiaereo S-300PMU-2 posto a protezione della base e, soprattutto, della vicina centrale di arricchimento dell’uranio di Natanz, situata circa 80 km a nord. (RID)