Tutto quello che c'è sull'indagine della Dda di Milano su dossier e spionaggio illegale: nomi eccellenti e un giro d’affari milionario
La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha portato alla luce una vasta rete di spionaggio che coinvolge ex membri delle forze dell’ordine, tecnici informatici e hacker, sospettati di aver venduto informazioni personali di alto valore estratte illecitamente da banche dati strategiche italiane. L’indagine, condotta dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci e dal pm Francesco De Tommasi, si è concentrata su sei persone, arrestate per associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistemi informatici protetti. (Famiglia Cristiana)
Se ne è parlato anche su altre testate
Pierfrancesco Barletta, ex consigliere di amministrazione di Leonardo (precisamente dal 2020 al 2023) e attuale vicepresidente Sea, è indagato per accesso abusivo alle banche dati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano sulla presunta associazione a delinquere per presunti dossieraggi illeciti. (Fanpage.it)
A commissionarlo all’artista lametino Maurizio Carnevali, è stato il signor Tonino Gualtieri che ne ha voluto fare dono alla comunità parrocchiale. (Corriere di Lamezia)
Noi poi gli diciamo che è un peccato che non lo troviamo, e nessuno andrà in Lituania a vedere...». Errore: la previsione di Samuele Calamucci (il più bravo dei tecnici informatici dell’agenzia Equalize) in una intercettazione del 4 novembre 2022 con Enrico Pazzali (il presidente di Fondazione Fiera Milano che possiede al 95% l’agenzia amministrata dall’ex superpoliziotto e socio al 5% Carmine Gallo) si rivela sbagliata ora che la Procura di Milano ha individuato ed è riuscita a fare sequestrare in Lituania il server di Equalize, più «vero» di quello italiano, probabilmente già ripulito nel timore di indagini («Carmine è a rischio perquisizione, quindi noi non dobbiamo lasciare qua nessun materiale estraneo»). (Corriere Milano)
Un giro di affari pari a 3,1 milioni di euro di «profitti illeciti», 2,3 milioni la sola Equalize. E più passa il tempo, più emergono nuovi dettagli e nuovi nomi nella lunga lista degli spiati, tutti finiti nel mirino della rete di hacker scoperta da un'indagine della Dda. (ilmessaggero.it)
Il commento della Direzione distrettuale antimafia di Milano è netto. «Un pericolo per la democrazia di questo Paese». (Avvenire)
– C’è anche un ferrarese di 62 anni nell’inchiesta dei dati rubati che conta ben 50 indagati. Una struttura “a grappolo” in cui ogni “componente” e “collaboratore” aveva a sua volta “contatti nelle forze dell’ordine e nelle altre pubbliche amministrazioni” con cui “reperire illecitamente dati”. (il Resto del Carlino)