Scontri alla Sapienza, tre giorni di tensione tra collettivi e studenti di destra
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Alla Sapienza di Roma, la più importante università della Capitale, si sono vissuti tre giorni di tensione e scontri tra collettivi studenteschi di sinistra e studenti di destra, culminati con l'intervento delle forze dell'ordine in assetto antisommossa. Le elezioni per il senato accademico hanno riacceso vecchie rivalità, riportando l'ateneo in un clima da anni Settanta.
La lista "Sapienza futura", più istituzionale, ha vinto le elezioni, mentre "Minerva", sostenuta dai collettivi di sinistra, si è piazzata al secondo posto. Tuttavia, la tensione è esplosa quando gli studenti di Azione Universitaria, movimento di destra, hanno organizzato un presidio davanti alla facoltà di Economia, intonando cori come "Fuori i rossi dall'università" e "Il futuro dell'Italia siamo noi". La risposta dei collettivi di sinistra non si è fatta attendere: "Dieci, cento, mille Acca Larentia" e "Riprendiamoci Economia" sono stati i cori che hanno accompagnato il corteo spontaneo degli studenti antifascisti.
La situazione è degenerata quando i collettivi, dopo un'assemblea antifascista a Giurisprudenza, hanno deciso di marciare verso la facoltà di Economia, dove in mattinata si erano già verificati momenti di tensione. La polizia, presente in forze, ha osservato a distanza senza intervenire, mentre gli studenti antifascisti entravano in corteo nella facoltà, portando uno striscione con la scritta "Fuori fascisti e guardie dall'università" e strappando manifesti dalle bacheche.
Gli scontri hanno visto anche l'intervento di Fratelli d'Italia (FdI), che ha cercato di strumentalizzare la situazione, ma ha subito una sconfitta alle urne.