Libano, ancora vittime civili negli attacchi israeliani. Dagli Usa una proposta di tregua
Paola Simonetti – Città del Vaticano Intere famiglie, civili inermi. Sono loro i protagonisti del bilancio di morte che il conflitto fra Israele e Hezbollah in Libano sta provocando. Solo ieri, secondo i media di Stato libanesi, 11 le vittime, fra cui madre, padre, tre figli. Cifre che fanno salire, stando ai dati del ministero della Salute libanese, a 3.445 i caduti e a quasi 14.600 i feriti a seguito dei raid israeliani dall’8 ottobre scorso. (Vatican News - Italiano)
La notizia riportata su altri media
La risposta del Partito di Dio è stata “si, ma”, dunque i negoziati continuano con l’obiettivo di chiudere gli ultimi punti rimasti in sospeso. Niente di definitivo, niente di ufficiale, ma le indiscrezioni che arrivano da Beirut lasciano ben sperare: Hezbollah, secondo quanto riferisce Axios, è favorevole alla bozza di accordo di cessate il fuoco con Israele, presentata dagli Stati Uniti. (Il Fatto Quotidiano)
Lo riferisce il corrispondente di Axios dagli Usa dopo che la tv libanese Lbci ha detto che il Libano ha informato l'amministrazione Biden che Hezbollah ha dato una risposta positiva alla proposta di tregua con Israele (Tuttosport)
L'esercito libanese ha dichiarato in un comunicato che «un secondo soldato è morto per le ferite riportate a seguito di un attacco israeliano». Almeno cinque persone sono state uccise, tra cui due soldati libanesi, in due attacchi israeliani avvenuti oggi nella città di Al Mari, nel sud-est del Libano, secondo fonti ufficiali. (Corriere della Sera)
La risposta di Hezbollah alla bozza di accordo di cessate il fuoco con Israele, presentata dagli Stati Uniti, è stata "sì, ma" e i negoziati continuano per chiudere i punti rimasti in sospeso. (Sky Tg24 )
L'inviato americano Amos Hochstein dovrebbe arrivare a Beirut martedì per riesaminare alcuni termini della proposta e verificare che siano in linea con la Costituzione libanese. – Hezbollah ha accettato la proposta americana sulla tregua con Israele (QUOTIDIANO NAZIONALE)
In Florida il primo ministro israeliano gli aveva portato in omaggio un cappellino con la scritta «Vittoria Totale», lo slogan che ripete per definire i suoi obiettivi nella guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza, ordinata dopo i massacri perpetrati dai terroristi palestinesi il 7 ottobre dell’anno scorso. (Corriere della Sera)