Corruzione a Venezia. Claudio Vanin, chi è l'accusatore da cui parte l’indagine. Imprenditore trevigiano: «È giusto che vengano fuori queste cose»

Da grande accusato a grande accusatore, e viceversa, a seconda delle oscillazioni giudiziarie. Claudio Vanin, trevigiano di Villorba, è l’autore dell’esposto da cui è scaturita l’indagine della Procura di Venezia che ha terremotato Ca’ Farsetti, scoperchiando un presunto vaso di affari e tangenti. «È giusto che vengano fuori queste cose», rivendica con orgoglio il proprio ruolo il 57enne, conversando con Il Gazzettino, che nel corso degli anni ha dato conto delle vicende processuali che l’hanno visto coinvolto, un elenco a quanto pare destinato ad allungarsi ancora: a carico dell’imprenditore è appena stato chiesto il giudizio penale per estorsione, a corollario di una causa civile per concorrenza sleale legata a palazzo Donà, uno dei tre beni (con l’immobile Papadopoli e l’area dei Pili) al centro dello scandalo di queste ore. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altre fonti

Sì va ben dai, ho capito. La richiesta di rassicurazioni, invece, riguarda la gara di appalto in corso per il servizio di vigilanza nelle sedi aziendali di Actv, Vela e Avm. (La Nuova Venezia)

Il legale non ha commentato la scelta dell'assistito ritenendola un atto dovuto. Già nella giornata di ieri, mercoledì 18 luglio, nell'incontro in carcere, l'avvocato Pauro aveva detto di aver trovato Boraso «provato dalla vicenda, soprattutto pensando alla famiglia, alla moglie e ai tre figli, ma allo stesso modo determinato nel voler provare la correttezza del proprio operato di amministratore. (ilmessaggero.it)

Il sindaco, indagato per corruzione: «Riferirò sulle questioni di natura politica e amministrativa in un prossimo consiglio comunale», c’è scritto nella nota che ha fatto leggere durante la seduta di ieri pomeriggio in cui l’opposizione chiedeva un suo intervento immediato, e più di un centinaio di manifestanti, soprattutto dei centri sociali e cittadini di centrosinistra imbufaliti, urlavano invocando le dimissioni del sindaco. (Corriere della Sera)

Terremoto giudiziario a Venezia, il sindaco Brugnaro: "Mia onesta totale, riferirò al consiglio"

– La bolla è scoppiata, il ciclone giudiziario sta travolgendo Venezia. All’indomani dell’arresto dell’assessore Renato Boraso e dell’avviso di garanzia al sindaco Luigi Brugnaro, dal fascicolo della procura stanno emergendo nuovi particolari sul presunto interesse privato nella compravendita del terremo dei Pili, di proprietà del primo cittadino. (il Resto del Carlino)

Un veloce consulto con gli uomini della sua maggioranza, e poi l'indicazione, «si va avanti», lasciata filtrare da Luigi Brugnaro per far capire che lui, nonostante il coinvolgimento nell'inchiesta per corruzione in Comune a Venezia, non ha alcuna intenzione di dimettersi. (La Stampa)

Il primo cittadino si dice pronto a relazionare sulla vicenda che ha investito lui e altri esponenti dell'amministrazione VENEZIA – “In cuor mio ed in coscienza, so di aver sempre svolto e di continuare a svolgere l’incarico di sindaco come un servizio alla comunità, gratuitamente, anteponendo sempre gli interessi pubblici, in trasparenza e in totale onestà”. (Dire)