Stati Uniti ed ebraismo americano: la visione di Elliott Abrams

Per saperne di più:
Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

Di Marina Gersony Identità ebraica americana in crisi? Elliott Abrams svela come rafforzare il legame con le radici, contrastare l’assimilazione e riaffermare la connessione con Israele Le comunità ebraiche negli Stati Uniti sono al centro di un profondo mutamento, influenzato da dinamiche sociali, geopolitiche e generazionali complesse, nonché dai conflitti e dalle situazioni economiche che riflettono, a vari livelli, le tensioni del nostro tempo. (Mosaico-cem.it)

Ne parlano anche altre testate

Nell'ultimo anno, la comunità arabo-americana – storicamente vicina al partito democratico e avversa alla retorica anti-musulmana di Trump – si è progressivamente allontanata dal duo Biden-Harris, accusandolo di non aver saputo gestire il conflitto fra Hamas e Israele e di non aver posto condizioni all'invio di armi americane che, nelle mani dell'esercito israeliano, fra Gaza e Libano stanno causando decine di migliaia di morti. (Corriere del Ticino)

«In queste settimane ho visto Mike Lawler più volte di quanto abbia visto il mio rabbino». La battuta è rivelatrice di quanto ogni voto nelle odierne elezioni americane, dalla Casa Bianca al Congresso, sia importante. (Moked)

Mentre Donald Trump sembra avviarsi verso una possibile vittoria nelle elezioni presidenziali, emergono dati significativi dai sondaggi di uscita nello stato democratico di New York. Secondo un exit poll riportato da Fox News, i voti della comunità ebraica e musulmana rivelano dinamiche interessanti e, in un caso, clamorose. (Inside Over)

Benvenuti nel cuore del voto arabo, qui niente facce elettorali

A undici chilometri a est di Detroit, c'è una pasticceria che fa i «migliori baklava d'America». Era il 1979. Se abiti a Detroit, Ann Arbor, Ferndale, Northville, Livonia, può essere che ti venga voglia di andare a fare un giro nella piccola Beirut del Midwest, mangiare un dolcetto mediorientale, passare per la moschea più grande d'America in 9945 Vernor Highway e visitare il museo di Henry Ford, il fondatore della casa automobilistica più importante degli Stati Uniti che, all'inizio del 900, ha trasferito proprio a Dearborn la produzione della sua Model T, trasformando uno sconosciuto villaggio del Michigan in un polo industriale dove hanno trovato lavoro migliaia di uomini e donne che lasciarono lo Yemen, il Libano, la Siria il Nord Africa per quei sognati cinque dollari al mese: lo stipendio di un operaio. (Corriere della Sera)

Mancano pochi giorni al 5 novembre, data delle elezioni Usa, e i voti di circa tre milioni e mezzo di elettori musulmani non sono mai stati come in questa occasione dubbi. (L'Opinione delle Libertà)

Una parte della Main Street, la via principale, è stata ufficialmente ribattezzata “Palestine Way”. Per cambiare quel nome, il voto del consiglio comunale è stato un perentorio 8-1. (il manifesto)