Via libera all’intesa per nomenclatore tariffe massime per l’assistenza

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Il Friuli SALUTE

Via libera dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome all’intesa siglata in sede di Conferenza Stato-Regioni per il nomenclatore delle tariffe massime per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica. L’approvazione giunge a seguito di un confronto tra le Regioni e le Amministrazioni centrali interessate, che ha portato all’accoglimento delle richieste formulate dalle Regioni relative in particolare alla data di entrata in vigore delle disposizioni contenute nel Decreto fissata al 30 dicembre 2024 e al cronoprogramma delle scadenze individuate dall’articolo 5 relative alla fase transitoria. (Il Friuli)

Su altre testate

(Adnkronos) – In arrivo ci potrebbe essere un taglio delle prestazioni sanitarie per i 115.000 iscritti a SaluteSempre, il fondo di assistenza sanitaria Integrativa per i settori Stampa, Editoria, Carta, Cartotecnica ed Affini. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

"Il ministero della Salute manda a casa milioni di dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate e indebita gli ospedali pubblici.È questa la tutela della salute degli italiani? Lo scandaloso risultato ottenuto dal tavolo della Conferenza Stato-Regioni porterà all'indebitamento degli ospedali pubblici e al licenziamento dei 350.000 dipendenti delle strutture sanitarie private accreditate" fa sapere una nota dello Uap, l'Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata. (Today.it)

Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata: riflessioni sulla bozza del nuovo Nomenclatore Tariffario per la Sanità

Il nuovo nomenclatore tariffario, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025, ma che alcune regioni potrebbero anticipare già dal 1° dicembre 2024, prevede tagli fino al 38% sui prezzi dei servizi sanitari, che sono già fermi da 30 anni. (Valledaostaglocal.it)

L’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (U.A.P.), rappresentante di oltre 27.000 strutture sanitarie private, manifesta preoccupazione per l’insostenibilità economica che il nuovo tariffario comporta, a danno della continuità dei servizi e del diritto alla salute. (ilmessaggero.it)