Cesare Cremonini: "L'amore? Ho estrema prudenza verso i rapporti a lungo termine ma li desidero"
Cesare Cremonini ha intrapreso un viaggio simbolico e fisico che lo ha portato dall’energia del palco al silenzio delle terre selvagge, affrontando una crisi interiore che si è rivelata fondamentale nella sua evoluzione artistica. Dopo un periodo di successi straordinari e concerti davanti a folle enormi, ha deciso di partire per un lungo viaggio che lo ha visto attraversare il mondo… (L'HuffPost)
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Due semplici parole per riassumere un viaggio incredibile iniziato a Bologna e arrivato fino, appunto, all’Alaska. Cesare... (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)
Alaska Baby, ottavo album in studio della carriera solista dell'artista e dodicesimo della sua venticinquennale carriera, uscirà infatti il 29 novembre ed è disponibile da (Io Donna)
Nel 2002 dentro al primo lavoro da solista, «Bagus», c’era il cantautore che si mostrava con le carte in regola, anche se in molti non le volevano nemmeno leggere. C’erano stati i Lùnapop, fenomeno teen di fine anni 90, esplosi e implosi nel giro di un disco che però aveva svelato una qualità a lunga gittata. (Corriere della Sera)
Dovete accettarlo, nella musica italiana esiste un’era Cremonini. L’era Cremonini non è solo quella che permette a tutti, TUTTI, di sopravvivere in un mercato discografico spesso saturo ed eccentrico (in Italia sentiamo musica che all’estero non sempre si filerebbero; lo ha capito Damiano David, che infatti canta e si veste come Harry Styles e Stephen Sanchez) che tutto gli deve; è anche il momento migliore per avere speranza nella musica e nel cantautorato italiano. (MOW)
BOLOGNA – In un disco che parla di viaggi, che prende spunto dalle aurore boreali e dalle lontane terre del Nord America, “San Luca” è il ritorno a casa di chi partendo da quei portici è diventato oggi uno degli artisti più importanti in Italia. (La Repubblica)
In un momento particolare della sua vita, dopo un tour trionfale culminato in un concerto a Imola davanti a più di 70.000 persone, il «vuoto dello scrittore», che lui stesso definisce «un pieno di ego», lo porta a una decisione radicale: partire, dopo 45 giorni di nebbia emiliana ininterrotta, e cercare il sole. (Corriere della Sera)