Donne e ’ndrangheta: così lady Martino gestiva gli affari del clan a Crotone, tra «lezioni di silenzio» e minacce di guerra
Operazione Sahel Tra gli arresti dell’operazione Sahel c’è Veneranda Verni, moglie del boss Vito Martino. Per la Dda di Catanzaro avrebbe avuto un ruolo «autonomo e operativo» nella gestione delle estorsioni, dello spaccio di droga e delle controversie all’interno della nascente nuova costa. E c’era chi le chiedeva protezione «Siamo a un altro libro». Così Veneranda Verni, 54 anni, moglie del boss Vito Martino sancisce il distacco dalla cosca Aracri nel momento in cui si apprende della collaborazione (poi fallita) del capo cosca Nicolino Aracri. (LaC news24)
Se ne è parlato anche su altri giornali
presso il Tribunale di Catanzaro ha emesso un provvedimento cautelare che ha portato all’arresto di 31 persone, indagate per reati gravi tra cui “associazione per delinquere di tipo mafioso”, “estorsione”, “usura”, “traffico di stupefacenti” e numerosi reati in materia d’armi. (Telemia)
Le estorsioni e la droga per finanziare la cosca (LaC News24)
Anche l’operazione di ieri Sahel sui nuovi equilibri criminali a Cutro ha confermato il ruolo della criminalità rom nel narcotraffico. La periferia sud di Catanzaro e la criminalità rom che ha trasformato interi quartieri della città in “fortini” inespugnabili si confermano al centro dei traffici di stupefacenti. (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)
Emerge dalla ricostruzione della Dda di Catanzaro che Vito Martino, intercettato il 7 maggio 2021, con la moglie Veneranda Verni e uno dei suoi figli, Francesco Martino, manifestò disappunto: "Ci siamo fidati", disse appellando il boss "papa". (il Resto del Carlino)
Sono partite da un episodio estorsivo ai danni di un imprenditore di Cutro le indagini dei carabinieri che stamani hanno portato all’esecuzione di 31 misure cautelari emesse dal gip su richiesta della Dda di Catanzaro – 15 in carcere, 7 ai domiciliari e 9 all’obbligo di dimora – nei confronti di presunti affiliati a cosche del crotonese. (Telemia)
Sette episodi estorsivi, di cui sei messi a segno e uno tentato. È soprattutto con le pretese di denaro che la famiglia Martino aveva ripreso a dettare legge a Cutro all'indomani del declino della cosca Aracri falcidiata da arresti e condanne. (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)