Georgia. Al via il riconteggio parziale delle schede dopo le accuse di brogli

Reuters Dopo l'ondata di proteste per i brogli che avrebbero portato alla vittoria del partito filorusso al governo, la commissione elettorale centrale della Georgia ha dichiarato che riconterà le schede in circa il 14 percento dei seggi. I partiti di opposizione filo-occidentali hanno rifiutato di riconoscere i risultati del voto di sabato che, sostengono, sono stati falsificati a favore del partito al governo “Sogno Georgiano”. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altre testate

Non sarà un vertice come un altro dal momento che si terrà a Budapest e quindi avrà come padrone di casa il primo ministro ungherese Viktor Orbán che, ultimamente, ne ha fatta un’altra delle sue andando a Tbilisi per complimentarsi con i vincitori delle elezioni, quelli del partito filorusso Sogno Georgiano (il manifesto)

A dichiararlo ad Afp è la commissione elettorale stessa secondo cui da questo riconteggio, che riguardava circa il 12% dei seggi elettorali e il 14% delle schede, “non ha comportato un cambiamento significativo nei risultati ufficiali precedentemente annunciati”. (LA NOTIZIA)

Il riconteggio di circa il 12% dei seggi elettorali e del 14% delle schede elettorali "non ha portato ad alcuna modifica significativa dei risultati ufficiali precedentemente annunciati", ha dichiarato l'organismo. (Tiscali Notizie)

Sulle elezioni in Georgia tanto rumore per nulla

Georgiani, moldavi, e ci sono anche i Balcani occidentali che non dobbiamo abbandonare. La Russia ha designato l’Europa come suo nemico. (Corriere della Sera)

Il riconteggio di circa il 12% dei seggi elettorali e del 14% delle schede elettorali "non ha portato ad alcuna modifica significativa dei risultati ufficiali precedentemente annunciati", ha dichiarato l'organismo. (Sky Tg24 )

In quanto potenza storica della regione, la Russia ha basi militari in due regioni separatiste georgiane di cui ha riconosciuto l’indipendenza: l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud. Anche la Georgia è stata invasa dall’esercito russo durante una breve guerra nel 2008, un episodio che ha lasciato il segno nel Paese. (RSI.ch Informazione)