Volkswagen, via agli scioperi in Germania: migliaia di lavoratori bloccano gli stabilimenti. Protesta a oltranza?

Partono gli scioperi in nove stabilimenti Volkswagen in Germania: linee di montaggio ferme e tensioni crescenti tra sindacati e azienda. In ballo la chiusura di tre fabbriche e migliaia di licenziamenti. Il sindacato IG Metall promette «una battaglia mai vista», mentre il colosso dell’auto cerca di arrivare a una soluzione condivisa (Milano Finanza)

Ne parlano anche altre testate

I sindacati lo avevano preannunciato e dalle parole si passa, adesso, ai fatti. Si tratta del primo sciopero su larga scala che coinvolge la casa automobilistica dal 2018. (HDmotori)

Le case automobilistiche hanno investito nella produzione di veicoli elettrici in vista del divieto di vendita di nuove auto con motore a combustione previsto dall'UE entro il 2035. Ma ora sono alle prese con il calo della domanda (AGI - Agenzia Italia)

Centinaia di dipendenti Volkswagen hanno manifestato davanti allo stabilimento del colosso automobilistico di Hannover, così come a Wolfsburg e in altre città della Germania. Roma, 2 dic. (il Dolomiti)

Crisi dell'auto in Europa, dipendenti Volkswagen in sciopero in Germania

Si può tagliare con un coltello la tensione in Volkswagen. L’iniziativa organizzata da quest’ultima costituisce una risposta diretta alle misure annunciate dalla compagnia per il contenimento dei costi, che comprendono tagli salariali, chiusure di stabilimenti e decine di migliaia di licenziamenti. (Virgilio)

È questo il primo passo di una mobilitazione che il sindacato metalmeccanico IgMetall preannuncia come "la battaglia contrattuale collettiva più dura che Volkswagen abbia mai conosciuto". A partire da lunedì 2 dicembre, le fabbriche tedesche della Volkswagen si fermeranno per uno sciopero senza precedenti. (QuiFinanza)

Volkswagen affronta scioperi in Germania contro il piano di tagli che minaccia tre stabilimenti e migliaia di posti di lavoro. Tra costi elevati e concorrenza cinese, il futuro del colosso automobilistico e dell’intero settore tedesco è in bilico (FIRSTonline)