Il Leopardi di Rubini: un pensatore senza retorica

Sergio Rubini per il suo Leopardi, il poeta dell’infinito (Rai 1, martedì e ieri in prima serata) ha fatto una scelta precisa: lo fa raccontare da Antonio Ranieri sotto l’effetto dell’emozione per la prematura morte dell’amico fraterno e della disperazione per dargli degna sepoltura in una Napoli del 1837 in piena epidemia di colera con i morti che senza funerale venivano gettati in fosse comuni. Il regista pugliese, che ha anche scritto la miniserie con la moglie Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini, premette così che la sua, attraverso il personaggio di Ranieri e una serie di flashback, sarà un’interpretazione soggettiva, ma non per questo meno appropriata, del poeta di Recanati (Avvenire)

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Le riprese hanno toccato luoghi iconici della città leopardiana, come Casa Leopardi, la Piazzuola del Sabato del Villaggio, Via Falleroni e Porta San Filippo, offrendo al pubblico un viaggio visivo attraverso i paesaggi marchigiani. (Radio Erre)

Il poeta dell'Infinito in questi giorni è tornato protagonista nelle serate degli italiani grazie alla miniserie Rai che ripercorre la sua vita. Ciò che non viene raccontato nel corso della fiction è che Leopardi ha un'antenata eugubina. (Corriere dell'Umbria)

Bernardino Novelli ha assunto due ruoli: in una parte lo abbiamo visto nelle vesti di un nobile che va a teatro ad ascoltare una cantante lirica che canta i versi di Leopardi in musica, nell’altra svolge il ruolo di macchinista di scena teatrale. (il Resto del Carlino)

Giacomo Leopardi, 188 anni dopo resta il mistero sulla sua morte: cosa sappiamo

Rubini, al suo esordio nella regia televisiva, ha cercato di presentare un Leopardi inedito, lontano dagli stereotipi tradizionali che lo ritraggono come un semplice studioso introverso. (Corriere TV)

Per Mosconi si è trattato di una semplice comparsata, che però è valsa una bella soddisfazione personale. Un civitanovese sul set "Leopardi. (il Resto del Carlino)

Ma cosa sappiamo, in concreto, di Giacomo Leopardi? Nato a Recanati (Macerata) il 29 giugno 1798, morì a Napoli il 14 giugno 1837. (il Giornale)