Caso Beko, la Provincia: "No alla chiusura dello stabilimento di Comunanza. Convocheremo un consiglio aperto"

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
La Nuova Riviera ECONOMIA

ASCOLI PICENO. “L’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno esprime grande preoccupazione e netta contrarietà per la ventilata decisione di Beko Europe di chiudere, a fine 2025, lo stabilimento di Comunanza. Si tratterebbe infatti di un colpo durissimo inferto all’economia della zona montana e dell’intero territorio Piceno”. Lo afferma il presidente della Provincia, Sergio Loggi, che ricorda come il 7 novembre scorso Palazzo San Filippo, partecipando al confronto instaurato al Ministero delle Imprese del Made in Italy, “espresse insieme alle altre istituzioni presenti l’urgenza imprescindibile di salvaguardare i livelli occupazionali predisponendo un piano industriale credibile e strutturato di rilancio del sito di Villa Pera”. (La Nuova Riviera)

Su altre testate

La nuova proprietà turca, Beko Europe, ha presentato al ministero delle Imprese il piano per gli stabilimenti italiani. Poi partirà «la reindustrializzazione». Un modo indiretto per dire che Beko non intende continuare a produrre i frigoriferi a pozzetto che oggi escono dal sito di Siena e le lavatrici e le lavasciuga montate a Comunanza (Corriere della Sera)

Fabriano – Ritiro del piano industriale: questa per Maurizio Mangialardi l’unica via possibile di confronto tra Beko, istituzioni e sindacati. (QDM Notizie)

Il presidente Eugenio Giani si recherà alle 15.30 di venerdì 22 novembre davanti ai cancelli dello stabilimento della Beko a Siena per parlare coi lavoratori. (Toscana Notizie)

Beko Europe annuncia quasi 2mila licenziamenti in Italia

"Venticinque anni di lavoro qui, per finire ad essere trattata così". In totale 1935 esuberi in tutta Italia, alcuni stabilimenti destinati alla chiusura entro la fine del 2025: tra questi anche quello di Siena, con i suoi 299 dipendenti. (LA NAZIONE)

Di crisi ne ha viste tante, ma nessuna come quella in corso all’ex Whirlpool dopo l’acquisizione di Beko. «Questa è più grave ancora degli esuberi fatti nel 2000 – commenta fermandosi a lato del corteo che dalla fabbrica si è spinto fino a Ternate – allora tutto sommato siamo riusciti a gestirli. (malpensa24.it)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)