L’app non va, a Bari stop al processo telematico fino a marzo

Atti anche cartacei al tribunale di Bari almeno fino al prossimo 31 marzo: utilizzare soltanto quelli digitali, come avrebbe voluto il Governo dal 1° gennaio, è impossibile perché l’applicativo App 2.0 — aggiornato nelle sue funzionalità soltanto il 16 e 30 dicembre — non funziona adeguatamente. La decisione è del presidente del tribunale, Alfonso Pappalardo, che il 2 gennaio ha firmato la “sospensione temporanea di App per l’adozione e il deposito di atti, documenti, richieste e memorie”. (La Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

Si è scatenata una curiosa tempesta mediatico-giudiziaria attorno a un tema un po’ laterale ma certamente non trascurabile: nel pieno del primo, decisivo passaggio sulla separazione delle carriere, una parte della magistratura ha innescato un allarme sui presunti ( e almeno in parte inesistenti) balbettii di “App”, la piattaforma per il deposito digitale degli atti nei procedimenti penali, che da Capodanno è strumento obbligatorio per un nuovo ulteriore slot di documenti. (Il Dubbio)

Milano — «Andremo tutti in quella direzione, è chiaro. Sceglie un paragone atletico, il presidente del tribunale di Milano Fabio Roia, per spiegare perché sospende «almeno» fino al 31 marzo l’applicazione per il processo penale telematico, che dovrebbe puntare solo sul “binario” digitale per il deposito di atti e d… (La Repubblica)

Da settimane i tribunali di tutta Italia denunciando continui blocchi del sistema. Nordio aveva proseguito con la sperimentazione ma ora arriva lo stop definitivo (Open)

Difficile esordio del rito penale digitale, salvagente nella carta

Il passaggio al processo telematico si è dimostrato problematico anche per il Tribunale di Aosta, tanto che il presidente facente funzioni Giuseppe Colazingari ha stabilito di consentire il ritorno agli atti cartacei in caso di problemi. (Aosta Oggi)

Lo mette nero su bianco il Presidente del Coco, facendosi portavoce delle segnalazioni e del malcontento di giudici, avvocati, dipendenti del settore amministrativo e di tutti coloro che all’applicazione dovrebbero fare ricorso quotidianamente. (TeleRama News)

L’obbligo di deposito degli atti in udienza preliminare e dibattimento, in vigore dal primo gennaio, ma a regime solo nelle ultime ore con la ripresa delle udienze, è stato di fatto sterilizzato, nei principali uffici giudiziari, dai provvedimenti dei presidenti dei tribunali e dei procuratori. (Il Sole 24 ORE)