Senatrice aborigena contesta Re Carlo III in Australia

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ESTERI

Durante una visita ufficiale al Parlamento del Commonwealth a Canberra, la senatrice aborigena australiana Lidia Thorpe ha inscenato una protesta contro Re Carlo III, accusando il monarca di rappresentare un potere coloniale responsabile di un genocidio nei confronti del popolo indigeno. L'episodio, avvenuto al terzo giorno della visita del sovrano in Australia, ha visto Thorpe urlare: "Non sei il nostro Re" e "Ridateci la nostra terra", esprimendo il profondo risentimento degli aborigeni verso la monarchia britannica.

La senatrice Thorpe, nota per il suo attivismo a favore dei diritti degli indigeni, ha dichiarato che continueranno a resistere alla colonia fino a quando non sarà raggiunto un trattato di pace che permetta di celebrare il Paese insieme. Durante il ricevimento, Thorpe ha accusato il monarca di aver commesso un genocidio contro il suo popolo, chiedendo la restituzione delle terre e delle ossa dei loro antenati, oltre che dei bambini e delle persone scomparse.

Le parole di Thorpe, "Siamo noi i veri sovrani", risuonano come un grido di battaglia per gli aborigeni australiani, che da tempo lottano per il riconoscimento dei loro diritti e per la restituzione delle terre ancestrali. La protesta della senatrice ha attirato l'attenzione dei media internazionali, mettendo in luce le tensioni ancora esistenti tra la popolazione indigena e il governo australiano, nonché il ruolo della monarchia britannica in questo contesto.

Lidia Thorpe, con il suo gesto eclatante, ha voluto sottolineare l'urgenza di affrontare le questioni irrisolte legate alla colonizzazione e al trattamento degli aborigeni.