Terzo mandato, il governo impugna la legge "salva De Luca"
La mossa del governo, anticipata da Giorgia Meloni nell'odierna conferenza stampa di inizio anno, è arrivata: secondo quanto si apprende, il Consiglio dei ministri ha deliberato l'impugnazione della legge regionale della Campania sul terzo mandato. Nell'ultimo giorno utile per farlo, l'esecutivo ha dunque deciso di ricorrere alla Corte costituzionale in riferimento alla norma regionale che consente al presidente campano in carica - in questo caso Vincenzo De Luca - di ricandidarsi per un terzo mandato alle elezioni regionali previste nell'anno in corso. (il Giornale)
La notizia riportata su altre testate
E sul futuro candidato del centrodestra in Veneto, Meloni ha dichiarato: Fratelli d'Italia deve essere tenuta in considerazione, ne discuteremo in serenità con gli alleati. Il Governo impugna la legge regionale della Campania, che autorizzerebbe il terzo mandato del governatore De Luca e di fatto blocca la strada a una nuova elezione anche del presidente del Veneto Luca Zaia. (TGR Veneto)
Dunque, il governo impugna la legge-furbata varata dal Consiglio regionale campano tesa a “eternizzare” Vincenzo De Luca. Merita riconoscere che chi tiene il punto sul limite ai mandati per una genuina ragione di principio sfidando la protervia di De Luca e mettendo nel conto di pagare pegno è Elly Schlein. (Domani)
Vincenzo De Luca è in rigoroso silenzio da due settimane. Nel frattempo, ieri, come ampiamente anticipato, il governo ha impugnato la legge regionale che gli consentirebbe un terzo mandato. Sui cartelloni alle sue spalle campeggiano due scritte: non abbiate paura degli elettori e la legge (non) è uguale per tutti. (napoli.corriere.it)
"Per quanto ci riguarda l’impugnativa del governo non cambia nulla, noi andiamo avanti, il mio punto di arrivo non è la politica romana, ma le nostre famiglie e la povera gente. Non si è modificata di una virgola la mia posizione e non si modificherà, in questi mesi ci sarà impegno civile e una battaglia democratica”. (La Repubblica)
Ma con lo strappo della Lega, che rimette al Consiglio dei ministri la decisione del resto degli alleati. Come registrano fonti del partito di Matteo Salvini (che non era a palazzo Chigi), nella riunione Roberto Calderoli "ha sottolineato di essere favorevole, come la Lega ha sempre ribadito, a una modifica della legge nazionale su cui però, al momento, non c’è intesa". (RaiNews)
“De Luca sarà ancora candidabile e avrà modo di confrontarsi direttamente con gli elettori. (Agenda Politica)