Sinner risponde ad Alcaraz: «Giochiamo troppo? Si può anche scegliere di non fare alcuni tornei»
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La Sinner-mania è arrivata fino a Pechino. I primi palleggi sul Diamond Court con Jiri Lehecka, i primi sorrisi con il suo nuovo staff (il preparatore atletico Marco Panici e il fisioterapista Ulises Badio), i giovani cinesi a caccia di una foto o di un autografo. Se qualcuno, da quelle parti, non lo conosceva, con la vittoria dell'Atp 500 del 2023 si è consacrato anche in Oriente, iniziando proprio da Pechino una scalata vertiginosa che lo ha portato sul trono del tennis mondiale. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
Ci eravamo tanto amati. O forse, in verità, nemmeno quello. Si parla di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, i due tennisti che si contendono lo scettro di migliore al mondo, due che agli inizi della loro pirotecnica ascesa avevano un buon rapporto, si allenavano insieme, dicevano belle cose l'uno dell'altro. (Liberoquotidiano.it)
Carlos Alcaraz ha rinnovato le sue critiche ad un circuito Atp che giudica troppo affollato, affermando che «molti giocatori» sono d'accordo con lui ed aggiungendo «dobbiamo fare qualcosa al riguardo». (Il Messaggero)
"Ho visto e ho sentito molti giocatori lamentarsi del programma, anche del calendario". Tra questi non c'è evidentemente Sinner, che martedì ha derubricato la questione: "Il programma è piuttosto lungo. (Eurosport IT)
Carlos Alcaraz va avanti, rinnova le sue critiche al circuito Atp per via delle troppe partite e quindi, di fatto, risponde a Jannik Sinner che sull'argomento aveva evidenziato: "Se non vuoi giocare un torneo, non ti iscrivi". (La Gazzetta dello Sport)
Carlos Alcaraz è tornato a parlare del calendario del circuito Atp nel corso della conferenza stampa del 'China Open'. "Avevo letto e ascoltato molti giocatori lamentarsi dell'attuale calendario e delle loro schedule - ha detto Alcaraz - Non ho visto invece alcuna reazione dopo le mie parole, solo Jannik qui in conferenza ne ha fatto accenno. (Sport Mediaset)
Ma noi giocatori possiamo ancora scegliere cosa giocare e cosa no. “Il programma è piuttosto lungo. (Il Fatto Quotidiano)