Addio a Emilie Dequenne, l’attrice di “Rosetta”
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Emilie Dequenne, l’attrice belga che nel 1999 si impose all’attenzione internazionale con il film Rosetta dei fratelli Dardenne, è morta a 43 anni. La sua scomparsa, avvenuta nella serata di domenica 16 marzo all’ospedale Gustave Roussy di Villejuif, nella regione parigina, è stata causata da un raro carcinoma surrenalico, un tumore aggressivo del sistema endocrino che l’aveva costretta a ritirarsi dalle scene già da tempo. La notizia è stata confermata dalla famiglia e dalla sua agente, Danielle Gain, che hanno ricordato la sua forza e determinazione durante la lunga battaglia contro la malattia.
Nata nel 1981, Dequenne aveva conquistato il pubblico e la critica con la sua interpretazione intensa e cruda nel film Rosetta, che le valse il premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes e contribuì a far vincere alla pellicola la Palma d’Oro. Quel ruolo, che la proiettò nel panorama cinematografico internazionale, rimane ancora oggi uno dei punti di riferimento della sua carriera. Negli anni successivi, l’attrice aveva continuato a lavorare tra cinema, televisione e teatro, dimostrando una versatilità che le aveva permesso di affrontare generi e personaggi diversi.
L’ultima apparizione sul grande schermo risale al film Close, diretto da Lukas Dhont, pellicola premiata con il Grand Prix Speciale della Giuria al 75esimo Festival di Cannes e candidata agli Oscar come miglior film internazionale. Tuttavia, già da ottobre 2023, Dequenne aveva reso noto di soffrire di un carcinoma adrenocorticale, una patologia rara e particolarmente insidiosa che l’aveva costretta a ridurre drasticamente i suoi impegni professionali.
La sua morte lascia un vuoto nel mondo del cinema, non solo per il talento che aveva dimostrato, ma anche per la sua capacità di interpretare storie e personaggi con una profondità che andava oltre la semplice recitazione. Emilie Dequenne, che aveva saputo conquistare il pubblico con la sua autenticità e il suo carisma, rimarrà un simbolo di un cinema capace di raccontare la realtà senza filtri, proprio come aveva fatto con Rosetta, film che ancora oggi è considerato un capolavoro del cinema contemporaneo.