Referendum Cittadinanza, è davvero troppo facile la raccolta firme online?

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Sky Tg24 INTERNO

Se ne parla dopo il successo del Referendum Cittadinanza. A fare la differenza nella raccolta è anche il tema e l'efficacia della campagna di comunicazione. Ma, ancora, le firme cartacee a volte sono più efficaci. I dati (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altri media

Il deposito in Cassazione di un milione e 300mila firme per il referendum abrogativo dell’autonomia regionale differenziata, insieme allo sprint che martedì scorso ha portato in poche ore al raggiungimento delle 500mila sottoscrizioni per il quesito sulla cittadinanza, denota un rinnovato fermento di partecipazione “dal basso”, seppure dietro la spinta di un grande sindacato come la Cgil e dei partiti dell’opposizione. (Avvenire)

C’è poi l’ultimo scoglio: il superamento del quorum del 50% degli elettori. Ecco tutti i passaggi. (Il Sole 24 ORE)

Obiettivo raggiunto! In pochissimi giorni 500.000 cittadine e cittadini hanno firmato per indire il Referendum sulla Cittadinanza, dimostrando che la mobilitazione delle persone può realmente cambiare leggi ingiuste. (Cittadinanzattiva)

Da autonomia a Jobs act, ecco i referendum in pista

Senza entrare nel merito della complessa questione legata ai requisiti per ottenere la cittadinanza italiana, il referendum promosso da Riccardo Magi di +Europa rappresenta un grave errore politico per il cosiddetto campo largo, tant’è che lo scaltro Giuseppe Conte si è ben guardato da apporre la sua firma, limitandosi a simpatizzare per il ben più blando Ius scholae proposto, a mio avviso incautamente, da Forza Italia. (Nicola Porro)

La notizia di queste ore è che i promotori del referendum che si propone di accorciare a cinque anni la possibilità per gli immigrati regolari, di diventare cittadini italiani, hanno raccolto 500mila firme: Riccardo Magi e Benedetto della Vedova di +Europa hanno insomma già raggiunto il numero sufficiente di adesioni, adesso continueranno a raccoglierle fino al 30 settembre e poi il quesito verrà sottoposto al giudizio della Cassazione e della Corte Costituzionale e - se dichiarato ammissibile - andremo a votare in primavera. (L'Eco di Bergamo)

Il “responso” è previsto per la metà di gennaio 2025. Sono due i quesiti presentati dalle opposizioni contro l’autonomia differenziata targata Calderoli: uno di abrogazione totale per cui sono state raccolte le firme, uno di abrogazione parziale presentato dalle 5 regioni a guida centrosinistra per cautelarsi nel caso in cui la prima strada dovesse essere chiusa dalla Consulta. (Il Sole 24 ORE)