Come un animale braccato: la corsa di Biden verso la fine?
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Non riusciamo a toglierci questa immagine dalla mente quando, nelle ultime settimane – e ancor più negli ultimi giorni, nelle ultime ore –, abbiamo guardato al presidente statunitense Joe Biden e alla sua corsa per un secondo mandato alla Casa Bianca. Sì, la sensazione è che, lo scorso 27 giugno, Biden abbia cambiato ruolo in questa metaforica caccia. E che, abbandonati i panni di un signore feudale sulle tracce di una riconferma a Washington, abbia vestito quelli di una bestia braccata. (Corriere del Ticino)
Su altri giornali
Lo annunciano alcuni donatori a “Future Forward”, il maggior comitato elettorale della campagna di Biden. Continua anche la pressione sul presidente da parte dei deputati democratici. (Il Fatto Quotidiano)
E mentre nell’establishment del Partito Democratico, sui giornali, tra i grandi finanziatori cresce la preoccupazione per lo stato di salute di Biden e il timore di una possibile vittoria di Trump, e monta la fronda contro di lui, il presidente si rivolge direttamente al suo popolo e incassa il sostegno di due esponenti importanti dell’ala sinistra del partito, il “socialista“ Bernie Sanders e la giovane deputata Alexandria Ocasio-Cortez. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
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"Quattordici milioni di democratici come voi hanno votato per me alle primarie - ha arringato Biden i suoi sostenitori - Siete stati voi a fare di me il candidato, nessun altro. "Correrò e vinceremo", ha detto il presidente americano in un comizio a Detroit. (Adnkronos)