Kaja Kallas: "Non lasciare che la Russia divida Stati Uniti ed Europa"

In una intervista esclusiva a Euronews l'Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas dichiara che una spaccatura transatlantica "renderebbe la Russia più forte" e l'Ue non può dargliela vinta PUBBLICITÀ "La Russia vuole vedere gli Stati Uniti e l'Europa divisi. Non lasciamoglielo fare", ha dichiarato a Euronews Kaja Kallas, Alta rappresentante Ue per la politica estera. Intervenendo in diretta al nuovo programma di Euronews Europe Today mercoledì, Kallas ha detto che non c'è nessun muro tra Bruxelles e l'amministrazione Trump e ha esortato entrambe le parti a rimanere unite di fronte all'aggressione della Russia in Ucraina (Euronews Italiano)
Ne parlano anche altri giornali
L’iniziativa Kallas si è trasformata in poche ore in un flop basato su un’idea di Europa che, a questo punto, sembra avere lei e pochi altri: un’Europa pronta a tutto, anche a spendere i soldi che non ha, pur di inviare altre armi all’Ucraina, in piena ebbrezza da Si vis pacem, para bellum. (Il Fatto Quotidiano)
Da un lato all’altro dell’Atlantico le decisioni sulla guerra in Ucraina seguono due strade opposte. (il manifesto)
BRUXELLES L’Europa compie passi avanti nel dialogo con la nuova Siria, ma sul piano fino a 40 miliardi di euro di aiuti militari per l’Ucraina si scontra con la freddezza di vari governi, tra cui quello italiano. (ilmessaggero.it)

– L’alto rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, ha affermato oggi che non ci si può fidare di Mosca, dopo che una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il russo Vladimir Putin ha portato a un accordo per interrompere temporaneamente gli attacchi alle strutture energetiche dell’Ucraina. (Agenzia askanews)
"Abbiamo visto quel che è successo con Minsk 1 e 2: se Mosca ottiene il divieto di fornire aiuti militari all'Ucraina sarà libera di continuare perché gli ucraini non potranno difendersi da soli, quindi è chiaro che non può funzionare, non può essere l'accordo", spiega. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
«Pace attraverso la forza». E «solide e credibili garanzie di sicurezza», a cominciare dal proseguimento delle forniture di armi, così da rendere Kiev «un porcospino d’acciaio» impossibile da mandar giù per qualsiasi aggressore. (ilmessaggero.it)