Disclaimer - La vita perfetta, recensione: La miniserie di Alfonso Cuarón presentata a Venezia è un thriller sofisticato

Cate Blanchett e Kevin Kline sono i protagonisti di una storia di vendetta che parla anche di pregiudizi, del potere della narrazione e dell'importanza della verità. Arriva dall'11 ottobre in streaming su Apple TV+, ma l'abbiamo vista in anteprima: la nostra recensione. Anche le vite che ci sembrano più perfette nascondono dei segreti che possono farle colare a picco. Ma sono soprattutto i pregiudizi e ciò a cui decidiamo di credere a influenzare la nostra percezione della realtà. (ComingSoon.it)

Ne parlano anche altri media

Filmaker investigativa di successo, usa a rovistare nelle private impudicizie dei famosi senza prendersi gli schizzi, la bella e algida Catherine Ravenscroft (Cate Blanchett) ha a Londra una vita ricca, privilegiata, quasi perfetta, con un marito devoto e danaroso Robert (Sacha Baron Cohen), il figlio recalcitrante Nicholas (Kodi Smit-McPhee) e la sensazione stampata in faccia di avercela fatta. (cinematografo.it)

Cate Blanchett è sempre una certezza. Per il suo secondo red carpet, questa volta per presentare la sua nuova serie Apple TV+ Disclaimer, l'attrice era una visione in bianco. Merito dell'abito scelto, di Louis Vuitton: dalla forma a sirena ma con il plus del collo alto, ha un dettaglio trasparente all'altezza del décolleté tempestato di cristalli luminosi, che illumina ancor più il viso algido. (Vogue Italia)

Una sera, dopo una festa lussuosa, Catherine torna a casa e trova un pacco contenente un romanzo, che sembra essere un resoconto fin troppo esplicito di una cosa terribile da lei commessa anni prima. I primi due episodi della serie, che arriverà su Apple l’11 ottobre, confermano questa affermazione. (Vanity Fair Italia)

Disclaimer - La vita perfetta, il talento di Cuarón rimane imbrigliato nel ritmo della serialità

Il regista messicano Premio Oscar dirige un perturbante thriller psicologico in 7 episodi. Tra verità e pregiudizio, rimorso e vendetta, passato e presente, un'opera sul terrificante potere della manipolazione della realtà. (Sky Tg24 )

Chissà se all’epoca dell’uscita del classico The Big Sleep (Il grande sonno, di Howard Hawks, 1946) esistevano i timori per gli spoiler… Forse no, perché ancora non era uscito l’articolo, pubblicato nell’aprile del 1971 sulla rivista National Lampoon, intitolato “Spoilers”, in cui Doug Kenney (geniale fondatore della rivista e colui che inventerà il demenziale con Chevy Chase, Harold Ramis, John Belushi, ecc… ritratto non proprio amabilmente nel film A Futile and Stupid Gesture) rivelava i finali di film famosi. (Sentieri Selvaggi)

Mostra di Venezia (MYmovies.it)