Meta, multa Ue in arrivo per il caso Marketplace: la fine dell’abbinamento con Facebook

Meta, multa Ue in arrivo per il caso Marketplace: la fine dell’abbinamento con Facebook
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Il Sole 24 ORE ECONOMIA

Potrebbe arrivare nel giro di qualche settimana una nuova multa targata Ue nei confronti di Meta, la holding di proprietà di Mark Zuckerberg che detiene le popolari applicazioni Facebook, Instagram e WhatsApp. Secondo l’agenzia Reuters, infatti, sta per chiudersi con una sanzione l’indagine che vede coinvolta la società californiana per aver legato il servizio di annunci Marketplace con il social network Facebook . (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri giornali

La decisione, secondo le indiscrezioni diffuse da Reuters, potrebbe arrivare tra settembre o ottobre, con un possibile slittamento a novembre. (Engage)

Questa decisione è prevista per settembre o ottobre, secondo quanto rivelato da Reuters. Le autorità di Bruxelles avrebbero, infatti, rilevato che Meta ha abusato della sua posizione dominante nel mercato imponendo condizioni commerciali ingiuste ai concorrenti dei servizi di annunci online che pubblicizzano su Facebook o Instagram (Open)

Secondo l'agenzia il motivo sarebbe quello di aver legato il servizio di annunci Marketplace con Facebook. La sanzione potrebbe superare i 10 miliardi di dollari, pari al 10% del giro di affari globale nel 2023 dal colosso delle nuove tecnologie (Sky Tg24 )

L'UE accusa Meta di ingannare gli utenti. Cosa sta succedendo?

Lo riferisce l'agenzia stampa Reuters, secondo cui la casa madre di Facebook, Instagram e Whatsapp dovrebbe ricevere una sanzione monstre dall'antritrust Ue, per aver collegato il social network blu con il servizio di annunci Marketplace. (QuiFinanza)

Bruxelles avrebbe rilevato che "Meta ha abusato della propria posizione dominante imponendo unilateralmente condizioni commerciali inique ai servizi di annunci online concorrenti che pubblicizzano su Facebook o Instagram", scrive Reuters (Tuttosport)

Il modello proposto dall’azienda, che impone agli utenti di scegliere tra una versione a pagamento e una gratuita (ma utilizzabile solo con il consenso all’utilizzo dei propri dati), secondo l’UE, può essere considerato come una pratica ingannevole. (Libero Tecnologia)