Hezbollah decapitata, la ‘proxy war’ con Israele diventa guerra diretta: perché l’Iran si sente sempre più minacciato e agita lo spettro nucleare
La certezza è una sola: dalla risposta che sceglierà di dare al raid missilistico del 1° ottobre si capirà se Israele ha intenzione di alimentare un conflitto diretto con l’Iran o se ci sono spiragli perché l’escalation si arresti. Il primo obiettivo, il più plausibile, potrebbero essere le basi militari o le strutture dell’intelligence. Il secondo, un attacco ai siti petroliferi, rischia di scatenare nell’area una pericolosa guerra del greggio e incontra la netta opposizione di Joe Biden, impegnato in campagna elettorale: un rialzo dei prezzi del carburante a un mese dalla presidenziali sarebbe un’arma potentissima consegnata nelle mani di Donald Trump (Il Fatto Quotidiano)
Su altre testate
Oggi Biden parlerà con Netanyahu. Il premier israeliano avverte: 'Libano rischia di fare la fine di Gaza'. (Adnkronos)
Gaiani: “Truppe israeliane in Libano ma la battaglia a Gaza non è ancora finita” I possibili obiettivi di un attacco israeliano all’Iran, il ruolo degli Stati Uniti e l’escalation degli scontri in Libano: questi i temi trattati nell’intervista al direttore di Analisi Difesa a TGCOM 24 MERDIASET la sera dell’8 ottobre. (Analisi Difesa)
I media iraniani hanno annunciato l'impiego del Fattah, il loro missile ipersonico, negli attacchi contro lo Stato Ebraico. È in grado di raggiungere velocità tra mach 13 (16.000 km/h) e mach 15 (18.500 km/h) e ha una portata operativa di 1400 km. (Geopop)
L’attesa prolungata della ritorsione israeliana consente all’Iran di mettere in campo tutta la sua diplomazia. Non solo quella sotterranea e che naviga tramite canali non ufficiali - come è abitudine di Teheran - ma quella alla luce del sole, perché il rischio che la rappresaglia iraniana porti ad una guerra regionale è in queste ore più concreto che mai. (L'HuffPost)
"L'attacco iraniano è stato aggressivo ma impreciso. Il nostro attacco, invece, sarà mortale, preciso e soprattutto sorprendente". Così il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, parlando a un'unità della Divisione Intelligence (Il Sole 24 ORE)
Se fosse confermata l’indiscrezione che vede nel mirino le infrastrutture militari degli ayatollah - è molto vasta e include le installazioni delle Forze di terra dell’esercito della Repubblica islamica, quelle utilizzate dai Pasdaran , accademie militari e basi aeree. (Gazzetta del Sud)