A Beirut il raid più duro. Al sud 37 cliniche smettono di operare

Per saperne di più:
Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

Impossibile entrare a Dahieh. Nel sud di Beirut Hezbollah ha messo in atto un vero e proprio veto alla stampa internazionale che ha interesse a documentare le conseguenze dei bombardamenti israeliani nelle ultime ore. Ciò che è certo, dai muri che tremavano nella capitale libanese, dai funghi di fuoco nel cielo, è che la scorsa notte l’aviazione di Tel Aviv ha colpito pesantemente. «IL PIÙ DURO bombardamento del Libano», titolano alcuni media arabi; «sono state usate le stesse bombe sganciate per uccidere Nasrallah» dichiarano altri. (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altre testate

La Croce rossa libanese ha annunciato che «quattro paramedici sono stati uccisi in un attacco israeliano nel villaggio di A-Taiba nel sud del Paese insieme con un soldato dell'esercito regolare». Il conflitto (LaC news24)

Lo scrive l'agenzia nazionale d'informazione libanese, precisando che l'ospedale Sainte Thérèse, vicino alla periferia meridionale della capitale libanese, ha annunciato che cesserà i suoi servizi a causa degli attacchi israeliani nelle vicinanze, insieme ad altri due ospedali nel sud del Libano. (Tuttosport)

Parla con le lacrime nella voce e nel cuore padre Toufic Bou Merhi ofm, francescano della Custodia di Terra Santa, parroco latino del sud del Libano e superiore del convento di Sant’Antonio da Padova a Tiro. (Famiglia Cristiana)

Libano, Ordine di Malta: vicini a un popolo in fuga per una guerra che non vuole

La situazione in Libano in appena due settimane è diventata drammatica e i bisogni umanitari crescono di giorno in giorno», scrive l’organizzazione umanitaria Coopi – Cooperazione Internazionale, presente nel Paese dal 2013, che è subito intervenuta sul campo per soccorrere la popolazione. (Vita)

Raid Israele a confine Libano-Siria, chiusa autostrada 04 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Oumayma Farah parla con emozione, trattenendo le lacrime di dolore per una situazione che il suo Paese non ha mai vissuto prima, nonostante, spiega lei stessa, i libanesi “abbiano vissuto il trauma di due occupazioni, quella israeliana e quella siriana; la guerra del 2006; l’esplosione del porto nel 2020 e le ripercussioni di una grave crisi economia sociale e finanziaria”. (Vatican News - Italiano)