Stellantis, mai così male dal 1956. Da Pratola Serra a Pomigliano si apre il nuovo anno produttivo

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Gli orsi e la politica

L’Epifania le feste porta via e annuncia la riapertura degli stabilimenti Stellantis. Al di là di locali rinvii di qualche settimana, il Gruppo ritornerà operativo dal 7 gennaio, tagliando il nastro ufficiale del nuovo anno produttivo. Si chiude così il 2024 che sarà ricordato come uno degli anni peggiori della storia dell’ex Fiat. La quantità tra autovetture e furgoni commerciali messi a registro, al 31 dicembre, è di 475mila unità, contro le 751mila del 2023. (Orticalab)

Ne parlano anche altri media

Il 18 marzo 2025 assisteremo al debutto della nuova Jeep Compass. Ricordiamo che per quanto rigurada l’Europa questo modello sarà una delle cinque nuove vetture che verranno prodotte presso lo stabilimento Stellantis di Melfi in Italia su piattaforma STLA Medium. (ClubAlfa.it)

A commentare i dati peggiori della storia dello stabilimento cassinate è il sindacalista provinciale Fim Cisl Mirko Marsella che nulla di buono immagina neppure per il 2025. (ciociariaoggi.it)

Si tratta di vetture non solo elettriche, ma anche mild hybrid. A partire dal primo turno di domani mattina, riaprirà lo stabilimento Stellantis di Melfi. (Potenza News )

Profondo rosso a Mirafiori, produzione giù del 70%

preparare l’elaborato per la stampa SEDE DI LAVORO: Perugia (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Il 2024 ha riportato il gruppo Stellantis all’anno 1956, allora però c’era la sola Fiat che sfornava all’incirca 475 mila veicoli. Oggi il numero delle auto e dei furgoni prodotti in Italia dal gruppo Stellantis è lo stesso, ma oltre a Fiat ci sarebbero anche Lancia, Alfa Romeo e Maserati. (Liberoquotidiano.it)

Un anno da dimenticare. O forse da tenere a mente, nella speranza che non si ripeta più. Il 2024 di Mirafiori è stato esattamente questo: lo confermano i dati elaborati da Fim Cisl. Quello che si è appena concluso, infatti, è stato un periodo che ha portato alla produzione di 25.920 vetture nella storica fabbrica torinese, a distanza siderale dalle 85.940 dell’anno precedente. (La Repubblica)