I dazi sono la pistola sul tavolo di Trump (che potrebbe non usare)

‘‘Per me la parola più bella nel dizionario è dazio’’. Trump ha vinto nettamente per tanti motivi, tra questi c’è sicuramente la capacità di andare dritto al cuore (e alla pancia) dell’elettore con parole eccessive, dissacranti, al limite quasi della denuncia. Il messaggio in questo caso è immediato e la parola dazio si coniu… (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre fonti

Durante la campagna elettorale che lo ha portato al trionfo e all'agognato ritorno alla Casa Bianca, Donald Trump ha promesso ai cittadini americani che avrebbe aumentato di almeno il 10 per cento i dazi sui prodotti importati dalla Cina e dall'Europa. (Today.it)

Molti costruttori auto nipponici hanno creato basi produttive in Messico e da lì esportano le loro auto negli Usa, racconta il giornale online Yomiuri Shimbun, ma secondo gli analisti, Trump - il cui obiettivo è riportare l'industria manifatturiera negli Stati Uniti, ha lasciato intendere che a tutti i veicoli prodotti in Messico verrà imposta una tariffa del 200%. (Il Messaggero - Motori)

La decisione di Tesla di mettere in pausa lo sviluppo del sito messicano è strettamente legata alle posizioni di Trump sui dazi per le auto importate. (Tom's Hardware Italia)

Emma Marcegaglia: «La vittoria di Trump non fermerà l'export negli Usa, ora serve più Europa»

Cosa succederà dopo la vittoria di Donald Trump, pronto a rilanciare i dazi che segnarono la sua prima presidenza, è una domanda che agita il sistema produttivo regionale dopo la notte del voto in Usa. (Corriere della Sera)

«L'elezione di Trump, vista la sua minaccia di imporre dazi sulle importazioni, potrebbe avere qualche effetto negativo sull'economia europea, e in parte anche italiana, ma non credo possa danneggiare più di tanto l'export della Campania e delle regioni meridionali, che si basano soprattutto su prodotti ad alto valore aggiunto o del comparto agroalimentare, che non dovrebbero entrare nel mirino dell'amministrazione statunitense». (ilmattino.it)

Per Emma Marcegaglia la vittoria di Trump è «una sveglia» per il Vecchio Continente. Impossibile prevedere le mosse del presidente eletto. (Corriere della Sera)