Migranti in Albania, la Corte europea censura i piani dell’Italia. Cosa dice la sentenza Ue e perché è un problema per il governo

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Una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea rischia di mandare all’aria il piano dell’Italia, quello che intende portare in Albania i migranti intercettati nel Mediterraneo per sottoporli alle cosiddette procedure accelerate in frontiera per l’esame delle domande d’asilo. In base alla legge con cui il Parlamento ha ratificato il protocollo siglato con Tirana, nei centri albanesi sotto giurisdizione italiana saranno condotti solo cittadini provenienti da Paesi d’origine designati come sicuri. (Il Fatto Quotidiano)

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Conclusi i lavori per i centri migranti in Albania sotto la giurisdizione italiana. A quanto si apprende, il sito di Gjader - quello di prima accoglienza al porto di Schengjin era già pronto - è stato consegnato ieri per i collaudi: c'è un centro per il trattenimento di richiedenti asilo (880 posti), un Cpr (144 posti) ed un penitenziario (20 posti). (Tuttosport)

Il centro di detenzione per migranti italiano, esternalizzato in Albania, avrebbe dovuto essere attivato lo scorso 20 maggio ma, a causa di continui rinvii, l'apertura è stata posticipata a giugno, luglio, agosto e ora è prevista per metà ottobre. (Il Dubbio)

Nel giro di una settimana - al termine dei collaudi - le strutture apriranno e potranno accogliere le prime persone da sottoporre alle procedure accelerate di frontiera. Conclusi i lavori per i centri migranti in Albania sotto la giurisdizione italiana. (ilmessaggero.it)

Nei centri in Albania? Solo capoverdiani. Peccato che ne arrivino meno di 5 l’anno. L’alternativa per il governo? Violare la legge

I centri in Albania sono pronti, o almeno pronti per quel che è sufficiente ad accogliere il primo gruppo di migranti soccorsi nel Mediterraneo da mezzi militari italiani e destinati, secondo le intenzioni del governo, a un rimpatrio rapido dopo aver atteso, da reclusi, la probabile bocciatura alla loro richiesta di asilo. (la Repubblica)

Il modello dei centri per migranti in Albania "è destinato a non restare un caso isolato". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, in conferenza stampa al termine del G7 dell'Interno di Mirabella Eclano (Avellino). (Il Sole 24 ORE)

Come il Fatto ha spiegato in dettaglio, l’ennesimo grattacapo è arrivato dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (Cgue), che ha di fatto cancellato il presupposto per rinchiudere i richiedenti nei centri italiani in Albania, tanto che gli unici africani a poterci finire sarebbero i pochissimi capoverdiani che fanno domanda d’asilo in Italia. (Il Fatto Quotidiano)