Ucraina, Carola Rackete dice di supportare "gli oppressi" mandando le armi a Kiev: una menzogna palese

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Il Giornale d'Italia ESTERI

Si è già ampiamente richiamata l'attenzione sull'assurda posizione recentemente assunta dalla "capitana" Carola Rackete, la quale si è espressa favorevolmente in relazione all'invio di armi a Kiev in vista dell'attacco contro la Russia di Putin. Ci si è meno soffermati, tuttavia, sulle mendaci e ipocrite ragioni addotte dalla capitana teutonica. La quale ha disinvoltamente asserito che è giusto supportare "gli oppressi". (Il Giornale d'Italia)

Ne parlano anche altre fonti

«Le truppe russe hanno lanciato in serata un gruppo di droni d'attacco sull'Ucraina, ed è stato dichiarata l'allerta aerea nella regione di Kiev e in alcune regioni». (Corriere del Ticino)

Notte di guerra e bombardamenti in Ucraina. Offensiva russa con i droni su Kiev. Putin: “Raggiungeremo tutti i nostri obiettivi”. Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)

Ieri dovevo morire io!». Il giovane poliziotto Danylo Kolobov ripete come un mantra la stessa frase ai cronisti delle tv ucraine. Giovedì aveva cambiato il turno con il 43enne Igor Podalyk, ucciso nella carneficina all'ospedale di Sumy, al confine con la Russia. (il Giornale)

Tuttavia, abbiamo visto che fare affidamento sul gas dalla Russia ci ha reso vulnerabili. Le nostre scelte economiche hanno conseguenze sulla sicurezza. (Sky Tg24 )