Un arrestato al gip, 'facevo report, temo per incolumità'

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La Gazzetta del Mezzogiorno INTERNO

"Temo per l'incolumità mia e della mia famiglia, mi passavano i dati e io facevo i report, eseguivo". E' questo il senso delle dichiarazioni rese da Massimiliano Camponovo, uno dei 4 arrestati nell'inchiesta milanese sui presunti dossieraggi. "Sono preoccupato, avevo percepito che dietro a questo sistema c'era qualcosa di oscuro". Sarebbero, nella sostanza, altre frasi pronunciate, con dichiarazioni spontanee davanti al gip, da uno dei quattro arrestati nell'inchiesta milanese sul network di cyber-spie. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Se ne è parlato anche su altri media

Come la divisa arruolata dalla banda degli spioni che riceveva in regalo dal negoziante di Seregno un paio di Hogan in cambio di un passaporto facile. Milano — Saranno stati pure «un pericolo per gli interessi vitali delle istituzioni», ma alcuni di loro si accontentavano di molto meno. (La Repubblica)

Sono decine le aziende che hanno assoldato e pagato Equalize, la società di investigazione dell'ex poliziotto Carmine Gallo e del presidente di Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali, per ottenere dossier riservati. (WIRED Italia)

"Mi hanno mandato un paio di dati, dopo te li mando appena me li danno seri! - "Ok, ok quello è il centro a cui fa capo la Polizia Postale". Parlano così mentre non sanno di essere intercettati l'hacker Samuele Calamucci e l'ex poliziotto Carmine Gallo. (TGLA7)

La banda dei dossier poteva contare su una talpa in grado di far filtrare “informazioni ricevute che riguarderebbero un’attività del Cnaip“, cioè il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della Polizia Postale. (Il Fatto Quotidiano)

L’ex poliziotto Carmine Gallo e l'esperto informatico Samuele Nunzio Calamucci si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante gli interrogatori di garanzia che si sono svolti il 31 ottobre nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Milano. (leggo.it)

La portata di quanto acquisito con le attività tecniche poste in essere "è vastissima ed il materiale è ingente, soverchiante, per mole e contenuti", si legge in un'informativa del Nucleo investigativo dei carabinieri di Varese allegata agli atti dell'inchiesta che ha portato a quattro arresti (domiciliari) e a indagare una sessantina di persone. (RaiNews)