Borsa chiusura 2 ottobre: l’avviso di Israele di un’imminente risposta all’Iran paralizza i mercati

Borse in guardia rispetto ai possibili sviluppi dello scontro tra Israele e Iran. A Piazza Affari salgono Leonardo, Eni, Amplifon e Saipem. Cade Pirelli dopo il divorzio da Brembo I mercati risultano oggi più indecisi che pessimisti, guardando soprattutto agli sviluppi della guerra in Medio Oriente con Israele che ha annunciato che risponderà presto all’attacco missilistico dell’Iran. Dopo le perdite della vigilia i listini europei chiudono in ordine sparso e poco lontano dalla parità: Milano -0,28%, Francoforte -0,18%, Parigi +0,05%, Londra +0,16%. (FIRSTonline)

Se ne è parlato anche su altri giornali

El.En Fincantieri (LA STAMPA Finanza)

Esiste una certa preoccupazione tra gli investitori in attesa della risposta di Israele. Tutti gli asset più rischiosi hanno sofferto per l’aumento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Questo è il secondo attacco dell’Iran quest'anno (il primo in aprile). (IG)

Sull'economia americana e, di riflesso, su quella globale incombono due nuove minacce: il blocco dei porti della East Coast e l'aumento del petrolio. (L'HuffPost)

Prudenza sulle Borse europee con tensioni in Medio Oriente, Milano sotto la parità

L'aumento dei prezzi del petrolio riflette gli investitori che stanno prezzando un rinnovato premio per il rischio per la merce più importante al mondo, dato che il Medio Oriente rappresenta circa un terzo delle forniture globali. (XTB)

La Borsa di Hong Kong continua il rally innescato dal pacchetto di stimoli annunciato da Pechino per rilanciare la crescita dell’economia cinese: l’indice Hang Seng sale del 4,54%, superando quota 22mila per la prima volta da febbraio 2023, fino a 22.093,25 punti. (Il Sole 24 ORE)

ENI Intercos (LA STAMPA Finanza)