Ddl sicurezza, ora il governo apre a modifiche. Ciriani (FdI): “Non esclusa una terza lettura”. Ma la Lega: “Approvarlo senza perdere tempo”
Nuove scintille in maggioranza, questa volta sul ddl Sicurezza. A innescare l’ennesima scaramuccia tra alleati è stato un vertice di coalizione tenuto mercoledì mattina, al termine del quale il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani di Fratelli d’Italia, ha dichiarato di “non escludere una terza lettura” del provvedimento varato dal governo lo scorso anno, ora in discussione al Senato dopo l’approvazione alla Camera (Il Fatto Quotidiano)
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Motivo per il quale ieri, dopo un vertice di maggioranza a Palazzo Madama ad hoc, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha annunciato un possibile rinvio alla Camera in terza lettura del testo attualmente ancora all’esame al Senato nelle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia. (il manifesto)
Una decisione che arriva, secondo quanto confermano fonti di governo, dopo uno scambio di pareri tra gli uffici legislativi del Quirinale e dell’esecutivo su due temi delicati e aggiunti al testo originario durante il voto alla Camera: la possibilità di carcere immediato anche per le donne madri e il divieto di vendita di … (la Repubblica)
Due ore dopo che il ministro dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (Fdi) aveva aperto a modifiche, seppur con cautela, e non aveva escluso una terza lettura alla Camera, è arrivato l'altolà della Lega: "va approvato immediatamente senza perdite di tempo". (Tiscali Notizie)
2. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro. Articolo 19 Libertà di espressione (L'HuffPost)
«ABBIAMO DECISO di aderire perché questo governo si occupa di sicurezza nel senso sbagliato: pensa solo a reprimere senza occuparsi della vera sicurezza dei cittadini», dice Debora Serracchiani del Pd. (il manifesto)
Adnkronos "Non replichiamo alla Lega, non litighiamo in pubblico sul ddl sicurezza...". Forza Italia, apprende l'Adnkronos, prova a evitare l'ennesimo scontro con il partito di Matteo Salvini. E dal segretario Antonio Tajani, dopo la nota della Lega che invita gli alleati ad approvare subito il provvedimento "senza perdite di tempo", arriva la linea ufficiale per deputati e senatori azzurri: non forniamo pretesti per aprire un ulteriore fronte nella maggioranza. (OKMugello - News dal Mugello)