Processo Pelicot, Fourest: “Per le donne è un colpo al patriarcato e un segno di speranza”
PARIGI — «È il processo al patriarcato, ma non è il processo a tutti gli uomini», avverte l’intellettuale Caroline Fourest, direttrice del settimanale Franc-Tireur, vedendo nella sentenza di Avignone un segnale che può «dare speranza a tutte le vittime di violenza sessuale». Fourest non vuole entrare nel merito delle pene inflitte ai complici di Dominique Pelicot. «È facile parlare al posto dei g… (la Repubblica)
Su altre fonti
Se il 2024 ha avuto una “persona dell'anno”, questa è stato sicuramente Gisèle Pelicot. L'immagine della donna 72enne seduta con la schiena dritta in un'aula di tribunale francese mentre i suoi 50 stupratori venivano condannati, rimarrà indelebile tanto quanto i fatti del processo di Avignone sono inenarrabili. (Vogue Italia)
«Merci Gisèle» è scritto su uno striscione appeso nella notte sulle antiche mura della città dei Papi. La donna che ha compiuto 72 anni qualche giorno fa ascolta in silenzio la lettura della sentenza… (la Repubblica)
La violenza subita per oltre dieci anni da Gisèle Pelicot non è risarcibile né riparabile. Una prassi talmente ben collaudata da ispirare uno dei 50 stupratori che ha pensato di drogare la propria di moglie offrendola pure a Dominique Pelicot. (il manifesto)
Pelicot, femministe contro le sentenze "clementi": Giustizia vergogna 20 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
È rimasta Pélicot, ha mantenuto il nome da sposata, quello del marito che l'ha violentata e fatta violenta. Non ha voluto cambiare nome Gisèle. (ilmessaggero.it)
Avignone, 19 dic. - Gisèle Pelicot arriva al palazzo di Giustizia di Avignone nel giorno della sentenza dello storico processo per stupro di cui è accusato l'ex marito insieme con altri 50 uomini. Dominique Pelicot per anni ha drogato la moglie violentandola e facendola violentare da sconosciuti trovati online. (Il Sole 24 ORE)