Meloni ha chiarito il dubbio sul suo europeismo (di G. Bonvicini, IAI)

Fare l’esegesi di un testo, il Manifesto di Ventotene, scritto 84 anni fa in piena guerra mondiale e sotto una feroce e ottusa dittatura è quanto meno singolare. Estrapolare poi due o tre frasi scelte strumentalmente per sostenere le proprie tesi politiche è piuttosto ridicolo se non offensivo. Ma almeno le parole pronunciate alla Camera dalla premier Giorgia Meloni chiariscono un dubbio che circolava fin dall’inizio del suo governo: Meloni sta con l’Europa o no? La risposta oggi è netta. (L'HuffPost)
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La premier a Bruxelles: "La proposta di cessate il fuoco mette la palla ne campo russo" (LAPRESSE)
Fabio Masi è il titolare della storica 'Ultima Spiaggia', luogo di incontro di una comunità che si nutre di libri, della cultura e della storia che lega quel territorio all'Europa (Adnkronos)
"Sento la profonda esigenza di sottolineare l'affermazione della premier Meloni che, nell'intervista rilasciata alla vostra Ludovica Ciriello ieri sera a Bruxelles, ha ricordato che sabato era stato distribuito il Manifesto di Ventotene, un documento vecchio di ottant'anni. (Liberoquotidiano.it)

Non è stato condiviso dai padri fondatori dell’Europa unita», dice Lorenzo Castellani, storico e politologo della Luiss Guido Carli, «Adenauer, Schuman, Monnet e De Gasperi non avrebbero mai sottoscritto la nazionalizzazione delle imprese, le limitazioni alla proprietà privata, e neppure la rivoluzione come strumento per il superamento degli stati nazionali. (Italia Oggi)
Per questo il ripudio in toto della premier Giorgia Meloni del Manifesto è inaccettabile, non solo perché, come ha scritto Antonio Carioti sul Corriere della Sera, la sua interpretazione sovranista «è frutto di una lettura smozzicata» ma anche perché il responsabile di un’istituzione come il governo non può rinnegare uno dei documenti che hanno portato all’Unione europea, di cui lo Stato italiano è uno dei membri fondatori. (L'Eco di Bergamo)
Penso francamente che la sinistra stia perdendo il senso della misura». «Ritengo che l'essenza di alcuni passaggi che ho letto di quel manifesto» è «che il popolo non è in grado di autodeterminarsi. (ilmessaggero.it)