Israele attacca su ogni fronte ma manca di un piano strategico

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Inside Over ESTERI

La seconda metà di settembre è stata caratterizzata dall'avvio dell'all-in militare e strategico di Israele, che su iniziativa del primo ministro Benjamin Netanyahu ha alzato la posta dello scontro con i rivali regionali. Israele ha in queste settimane concentrato le sue iniziative militari sul Libano infliggendo duri colpi a Hezbollah in un'offensiva che ha raggiunto l'apice con l'eliminazione del segretario (Inside Over)

La notizia riportata su altri giornali

Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah è sotto le macerie dei sei palazzi bombardati da Israele a Beirut. Bombardamenti continui sul Libano, movimenti di truppe, la guerra totale forse è già iniziata, il mondo tace attonito. (il manifesto)

Gli eventi di questi giorni ridefiniscono, almeno in parte, posizioni e strategie dei principali attori in causa. (La Stampa)

Ogni giorno, i suoi burattini vengono eliminati. «Ogni giorno, il regime (iraniano) sprofonda sempre più la nostra regione nell’oscurità e nella guerra. (Gazzetta del Sud)

Il passo inatteso di Netanyahu

Perché nello slang comune si poteva dire: «Magari è vero che Israele ha sofferto il 7 di ottobre, è vero che l'Iran le ha scatenato contro l'inferno... (il Giornale)

Ha detto alla Cnn la sondaggista e analista Dahlia Scheindlin -. Sembrano essere chiaramente il fattore che ha contribuito alla sua ripresa». (Corriere del Ticino)

Di sicuro ha catturato quelli ai vertici, con i consiglieri di Benjamin Netanyahu che diffondono la foto del primo ministro seduto al telefono «per approvare l’attacco» ad Hassan Nasrallah, mentre la decisione era già stata presa prima della sua partenza per New York dove ha partecipato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. (Corriere della Sera)