Sangiuliano e le dimissioni: "Mi ha colpito un messaggio"

Approfondimenti:
Ponte sullo Stretto

Gennaro Sangiuliano, dopo le dimissioni da ministro della Cultura, è tornato nel suo ufficio al ministero. Il suo cellulare non smette di squillare. "Ho ricevuto le telefonate di tutti i ministri che mi hanno espresso la loro solidarietà e amicizia", dice all'Adnkronos il ministro dimissionario. ''Oltre a quasi tutti ministri e al costante contatto con la premier Giorgia Meloni, dall'opposizione mi ha chiamato Giuseppe Conte per esprimermi solidarietà umana. (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Dal forum di Cernobbio Giorgia Meloni risponde con una stilettata micidiale (video) alla domanda del direttore del Corriere della sera Luciano Fontana sugli attacchi ricevuti da Maria Rosaria Boccia, l’ex amante del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ieri l’aveva accusata di doppiopesismo sul tema della dignità delle donne. (Il Fatto Quotidiano)

– All’indomani delle dimissioni del ministro Sangiuliano e della nomina lampo del successore Giuli alla guida del dicastero della cultura nelle stesse ore in cui Maria Rosaria Boccia raccontava la sua verità ai microfoni di La7, la premier Giorgia Meloni dice la sua sull’influencer che per giorni ha fatto tremare il Palazzo: "La mia idea su come una donna debba guadagnarsi il suo spazio nella società è diametralmente opposta a quella di questa persona. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Maria Rosaria Boccia, ospite di In Onda su La7ANSA “Se diceva subito la verità” La presunta 'consulente' dell'ex ministro, alla domanda 'Ha sbagliato a lasciare'? Ha risposto: "Forse oggi dopo tutta la tempesta mediatica era necessario, però poteva non farlo, dicendo la verità fin dall'inizio". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Cambio. Chi è il nuovo ministro della Cultura Alessandro Giuli

Anche se il finale di questa storia era già scritto, a Palazzo Chigi si sarebbe voluto capire qualcosa di più di quanto successo ed escludere che a muovere la grande accusatrice Maria Rosaria Boccia ci potesse essere una manina o addirittura un grande burattinaio. (Open)

Dopo giorni di speculazioni e stillicidio mediatico sono arrivate le dimissioni. (Secolo d'Italia)

Alessandro Giuli taglia il traguardo con due anni di ritardo. Sì, perché di lui si era parlato come possibile ministro della Cultura già alle origini del governo Meloni. Poi gli fu preferito Sangiuliano appunto, ma lui non ne fece un cruccio particolare: un po’ perché è sempre stato ritenuto un “meloniano doc”, pur nell’autonomia del ruolo da intellettuale d’area, un po’ perché fu subito compensato in qualche modo con la presidenza della Fondazione Maxxi, il museo di arti moderne di Roma, conferitagli proprio da Sangiuliano a novembre 2022. (Avvenire)